Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale
Il quesito n. 2
Il quesito n. 2 è contenuto sulla scheda arancione. Pone questa domanda: «Volete voi che sia abrogato il decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n.447 (Approvazione del codice di procedura penale) risultante dalle modificazioni e integrazioni successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: art.274, comma 1, lettera c), limitatamente alle parole: “o della stessa specie di quello per cui si procede.
Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni ovvero, in caso di custodia cautelare in carcere, di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni nonché per il delitto di finanziamento illecito dei partiti di cui all’art.7 della legge 2 maggio 1974, n.195 e successive modificazioni.”?».
La spiegazione
La legge attuale consente ai magistrati, in alcuni casi di accusa al cittadino, di adottare come misura cautelare l’arresto o la detenzione domiciliare per evitare la fuga dell’indagato, la reiterazione del reato, l’inquinamento delle prove. Ovviamente in ipotesi di reato di particolare gravità. Il quesito referendario mira a limitare questa misura preventiva per gli accusati di alcuni tipi di reati, tra i quali figura il finanziamento illecito ai partiti, eliminando la presunzione di reiterazione degli stessi.
Come si vota
- Chi vuole abrogare la legge deve votare SI: l’elettore vuole che la custodia cautelare ai domiciliari o in carcere sia prevista solo in caso sia reale il pericolo di fuga, l’inquinamento delle prove o la reiterazione del reato, con armi o altri mezzi violenti.
- Chi vuole mantenere in vigore la legge attuale deve votare NO: l’elettore vuole che sia consentito la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari nei casi previsti dalla legge.
La scheda elettorale
