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REBO: la bottiglia italiana che salva l’ambiente

Redazione Informare 10/01/2022
Updated 2022/01/10 at 10:45 AM
1 Minuti per la lettura

Si chiama REBO e a guardarla sembra una borraccia riutilizzabile come tante. Ma quella fondata da Pierandrea Quarta, Francesco Abbate, Eduardo Atamoros e Fabio Mancini è una borraccia molto particolare.

Grazie all’utilizzo di una app IoS/Android B2C, REBO riesce a monitorare l’assunzione di acqua di chi la usa così da fornire un piano di idratazione personalizzato attraverso il recupero dei dati biometrici.

Ma oltre ad aiutare le persone che la usano a salvaguardare la propria salute, REBO si impegna anche per la salvaguardia dell’ambiente. Non solo perché è riutilizzabile e quindi il suo uso porta a un abbattimento della plastica. La bottiglia, oltre ad essere riutilizzabile, è anche intelligente perché collegata a un sistema blockchain che registra e certifica il risparmio di plastica associato al suo utilizzo.

Inoltre, l’azienda ha deciso di finanziare la raccolta di una bottiglia di plastica dall’ambiente per ogni bottiglia di REBO venduta.

“REBO usa la tecnologia per generare un impatto positivo sul pianeta, aiutando a risolvere il problema dei rifiuti di plastica. L’investimento di Azimut Digitech e le conoscenze tecniche di Gellify ci permetteranno di potenziare il lato tecnologico di REBO, e di conseguenza il suo impatto positivo”, ha dichiarato Pierandrea Quarta, Amministratore delegato di REBO.

di Mario Messina

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