I cugini di campagna: «Siamo i ragazzi romantici di ieri»

Redazione Informare 28/10/2017
Updated 2017/10/28 at 4:36 PM
4 Minuti per la lettura

Molte generazioni sono cresciute con i loro successi musicali e già da tempo i più giovani stanno apprezzando la loro musica. Parliamo della band de I Cugini di Campagna che in questo periodo è stata live diverse volte in Campania, riscuotendo ampi consensi di partecipazione di pubblico. Il successo che li ha consacrati al grande pubblico è stato “Anima mia”, brano conosciuto da tutti e cantato in ogni salsa. La band romana ha pubblicato finora diciotto album; a breve, celebreranno cinquant’anni di carriera. È una delle band che ha riscosso maggior successo e si è fatta applaudire per il “particolare” modo di cantare, che li ha da sempre contraddistinti, e l’abbigliamento di scena con cui si esibiscono sui palchi italiani. Ci hanno raccontato il loro rapporto con la Campania, i loro prossimi progetti e dato la loro opinion sull’attuale scena musicale giovanile.

Da qualche anno siete spessissimo in Campania. Che rapporto avete instaurato con il territorio e con i partenopei?
«I campani sono i nostri Fratelli da sempre: popolo caldo, accogliente, disponibile e sempre presente. Nel tour estivo, qui molte date sono state sold out».

Cosa vi ha dato a livello artistico e personale questa regione?
«Beh, un grandissimo riscontro a livello professionale ed umano, un continuo confrontarsi e crescere artisticamente».

Quanto e cosa dovete al vostro maggior successo “Anima mia”?
«“Anima Mia” è I Cugini di Campagna. Noi dobbiamo molto, tutto, a questa canzone, il farci conoscere a livello mondiale, e rimanere nella memoria del pubblico per quasi 50 anni. Le canzoni di oggi penso non avranno questo privilegio».

Siete una delle band storiche italiane. Secondo voi, come mai brani come i vostri continuano ad ottenere un grande successo?
«Di sicuro la composizione di brani ai tempi di Anima Mia era un lavoro vero e proprio, tra melodia, testo arrangiamenti ecc. Oggi, con la tecnologia, tutto è affidato maggiormente ai computer e questo ai “palati fini” non sfugge».

Diciotto album alle spalle: come si sono evoluti artisticamente “I Cugini di Campagna” dagli esordi ad oggi?
«Siamo rimasti i ragazzi romantici di ieri, riarrangiando qualche brano in chiave moderna per avvicinare i giovani, che gradiscono molto i nostri brani storici».

Ivano e Silvano, avete cominciato dai cori parrocchiali. Quanto è importante la gavetta nella vita di un giovane? Consigliereste, invece, un talent show?
«Se vogliamo parlare di talento, la gavetta è la scuola che insegna maggiormente, ma di sicuro la notorietà che danno i talent è unica. Può creare un personaggio straseguito, ma può anche gettarti nel fango».

Dopo 45 anni di carriera, in che modo intenderete festeggiare i 50?
«Ci penseremo a tempo debito, ma sicuramente in compagnia dei nostri fans».

Parlando del vostro modo di esibirvi, perché scegliere un vestiario così originale?
«In molti ci chiedono di cambiare look ma questo è il nostro modo di essere unici».

Quanto è stato fondamentale per voi quest’abbigliamento e il particolare modo di “cantare”, che vi ha contraddistinto?
«Abbiamo fatto, facciamo e faremo sempre la differenza!».

Le giovani generazioni si possono definire innovative?
«Sbaglieremo, ma ci sembrano all’80% tutti uguali».

Attualmente a cosa state lavorando?
«Sempre in sala di registrazione per nuove idee e in giro per concerti, appena tornati dal Canada».

di Giovanni Iodice

Tratto da Informare n° 175 Novembre 2017

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