Molte generazioni sono cresciute con i loro successi musicali e già da tempo i più giovani stanno apprezzando la loro musica. Parliamo della band de I Cugini di Campagna che in questo periodo è stata live diverse volte in Campania, riscuotendo ampi consensi di partecipazione di pubblico. Il successo che li ha consacrati al grande pubblico è stato “Anima mia”, brano conosciuto da tutti e cantato in ogni salsa. La band romana ha pubblicato finora diciotto album; a breve, celebreranno cinquant’anni di carriera. È una delle band che ha riscosso maggior successo e si è fatta applaudire per il “particolare” modo di cantare, che li ha da sempre contraddistinti, e l’abbigliamento di scena con cui si esibiscono sui palchi italiani. Ci hanno raccontato il loro rapporto con la Campania, i loro prossimi progetti e dato la loro opinion sull’attuale scena musicale giovanile.
Da qualche anno siete spessissimo in Campania. Che rapporto avete instaurato con il territorio e con i partenopei?
«I campani sono i nostri Fratelli da sempre: popolo caldo, accogliente, disponibile e sempre presente. Nel tour estivo, qui molte date sono state sold out».
Cosa vi ha dato a livello artistico e personale questa regione?
«Beh, un grandissimo riscontro a livello professionale ed umano, un continuo confrontarsi e crescere artisticamente».
Quanto e cosa dovete al vostro maggior successo “Anima mia”?
«“Anima Mia” è I Cugini di Campagna. Noi dobbiamo molto, tutto, a questa canzone, il farci conoscere a livello mondiale, e rimanere nella memoria del pubblico per quasi 50 anni. Le canzoni di oggi penso non avranno questo privilegio».
Siete una delle band storiche italiane. Secondo voi, come mai brani come i vostri continuano ad ottenere un grande successo?
«Di sicuro la composizione di brani ai tempi di “Anima Mia” era un lavoro vero e proprio, tra melodia, testo arrangiamenti ecc. Oggi, con la tecnologia, tutto è affidato maggiormente ai computer e questo ai “palati fini” non sfugge».
Diciotto album alle spalle: come si sono evoluti artisticamente “I Cugini di Campagna” dagli esordi ad oggi?
«Siamo rimasti i ragazzi romantici di ieri, riarrangiando qualche brano in chiave moderna per avvicinare i giovani, che gradiscono molto i nostri brani storici».
Ivano e Silvano, avete cominciato dai cori parrocchiali. Quanto è importante la gavetta nella vita di un giovane? Consigliereste, invece, un talent show?
«Se vogliamo parlare di talento, la gavetta è la scuola che insegna maggiormente, ma di sicuro la notorietà che danno i talent è unica. Può creare un personaggio straseguito, ma può anche gettarti nel fango».
Dopo 45 anni di carriera, in che modo intenderete festeggiare i 50?
«Ci penseremo a tempo debito, ma sicuramente in compagnia dei nostri fans».
Parlando del vostro modo di esibirvi, perché scegliere un vestiario così originale?
«In molti ci chiedono di cambiare look ma questo è il nostro modo di essere unici».
Quanto è stato fondamentale per voi quest’abbigliamento e il particolare modo di “cantare”, che vi ha contraddistinto?
«Abbiamo fatto, facciamo e faremo sempre la differenza!».
Le giovani generazioni si possono definire innovative?
«Sbaglieremo, ma ci sembrano all’80% tutti uguali».
Attualmente a cosa state lavorando?
«Sempre in sala di registrazione per nuove idee e in giro per concerti, appena tornati dal Canada».
di Giovanni Iodice
Tratto da Informare n° 175 Novembre 2017