Buon inizio settimana a tutti! Con oggi concluderei lo spazio dedicato alla Mindfulness che abbiamo definito, insieme al suo ideatore, “una storia d’amore con se stessi”, e una storia d’amore con se stessi non può che iniziare con il “prendersi cura di se”. Il primo gradino di una buona cura di sé, è prendersi cura del proprio corpo, della propria salute psico-fisica che passa inevitabilmente per il cibo. La salute si costruisce anche a tavola! Ed allora qui si apre il grande capitolo del Mindful eating, che si occupa proprio di rivedere il nostro rapporto col cibo, del come possiamo migliorarlo per non procurare al nostro corpo danni provenienti da un’alimentazione inconsapevole!
Mindful eating
Il nostro rapporto col cibo, la modalità con cui mangiamo, rivela molto di noi, di come affrontiamo le esperienze della vita, di come trattiamo il nostro corpo, di cosa scegliamo per noi. La Mindfulness propone una sua visione di come ci si debba calare nel momento in cui ci apprestiamo a mangiare. Partiamo da alcune considerazioni.
Alimentazione inconsapevole!
Spesso mangiamo con il pilota automatico innescato, senza renderci conto nemmeno del sapore, andiamo di fretta, ingurgitiamo le prima cose che troviamo, spesso non sappiamo nemmeno cosa ci sia dentro gli alimenti, non controlliamo se ci sono cose dannose, mangiamo senza cogliere se ci sono reali segnali di sazietà o di fame che il nostro corpo ci manda. Ci riempiamo la bocca con un nuovo boccone senza aver finito di masticare quello precedente. Spesso arriviamo davanti a un nutrizionista o per problemi di salute, o perché vogliamo dimagrire che ci interessa l’estetica. Ma ci interessa il nostro benessere? Siamo consapevoli di quello che mangiamo, della sua influenza sul nostro corpo, ma anche sulla nostra mente? Spesso e non ultimo usiamo il cibo come medicina, per sedare l’ansia, o particolari stati d’animo che non sappiamo gestire.
Ecco la Mindfulness può aiutare molto. Ma alla base devi optare per un cambiamento di stile di vita alimentare, e di modalità con cui ti approcci al cibo che in primo momento potrà sembrarti strano, forse stupido, forse ridicolo. Te lo dico con le parole del maestro Thick Nhat Ahan che abbiamo già menzionato per essere stato considerato, prima ancora di Jon Kabat Zinn, il padre della Mindfulness.
Thick Naht Nan dice “Quando ti siedi a fare colazione, la colazione è un’opportunità per fare pratica. Quando prendi un pezzo di pane, guardalo per un secondo con consapevolezza per poter realizzare che è un pezzo di pane. Se sei assorbito nei tuoi pensieri, tu non sai che quello è un pezzo di pane. Lo sai automaticamente, ma non vedi il miracolo della vita che c’è in esso. Se guardi attentamente con Mindfulness, in quel pezzo di pane, c’è il sole, le nuvole, la terra, il cosmo intero, e tu non stai solo mangiando un pezzo di pane, ma stai entrando in contatto con l’universo. E questo è un miracolo. Mangiare in questo modo non è solo nutrire il corpo, ma anche la mente, lo spirito. Mangiare così è una pratica molto profonda e noi dovremmo prenderci del tempo per fare questo”.
Questo è il nostro programma per la prossima settimana e lo faremo praticando stasera, la meditazione del chicco di uva passa, che potrete poi rifare con qualsiasi altro alimento desideriate. La meditazione del cibo è una pratica molto interessante che può aiutare le persone a migliorare il proprio rapporto col cibo e ci aiuta a riscoprire il piacere di gustare e assaporare davvero ciò che mangiamo. Mangiare con consapevolezza, ci permette di riscoprire come nutrire il nostro corpo con cura e attenzione. Il fatto stesso di mangiare piano, prestando attenzione, momento per momento, può far emergere molti gli impulsi incontrollati che riguardano il cibo.
Mindfulness: linee guida per mangiare in piena consapevolezza
- Accetta il tuo corpo, così com’è in questo momento. Se pure ti vedi in sovrappeso, prova ad accettare questo fatto così com’è. Se inneschi una battaglia con il tuo corpo, facendo resistenza, tentando di dimagrire, a volte, anche con metodi barbari, innescherai un circolo vizioso, dispendioso e inutile. Per prenderci cura di una cosa, la prima base da cui partire è l’accettazione e poi la cura.
- Pratica il mindful eating per liberarti dalle reazioni automatiche e dagli schemi abituali di pensiero che sono nocivi per il tuo benessere.
- Iniziare a fare attenzione al modo in cui ti nutri ( mangi piano, ingoi velocemente? Prima di metter un nuovo boccone in bocca, hai svuotato la bocca o la riempi subito?)
- Osservare i tuoi desideri in merito al cibo, i tuoi impulsi. Cosa li mette in moto? Desideri veramente quel cibo che stai mangiando? Senti davvero il senso di fame se guardi bene ti senti sazio? Cosa ottieni mangiandolo? Come ti senti subito dopo? Ne sei dipendenti? Riesci a mangiarne solo una piccola quantità o ne vuoi di più?
- Fai la spesa consapevolmente. Programma questa attività in modo da avere sufficiente tempo a disposizione per poter fare acquisti con calma. Evita di recarti al supermercato a stomaco vuoto. Leggi l’etichetta sulla confezione degli alimenti, prestando attenzione agli ingredienti, ai valori nutrizionali, ai grassi, al sale e agli zuccheri aggiunti.
- Riesamina i piatti che cucini abitualmente. Quali ingredienti contengono e in che quantità? Se decidi di rinunciare a certi ingredienti, o se desideri diminuire i grassi, il sale e gli zuccheri, ti attivi per cercare delle soluzioni alternative?
- Consuma i pasti consapevolmente.
- Osservare il colore e la consistenza del cibo che ti appresti a mangiare. Chiediti da dove provenga, chi l’ha coltivato o prodotto, il viaggio che ha fatto per arrivare fino a noi.
- Presta attenzione ai messaggi del corpo a come ti senti nelle ore successive al pasto. Se stanco o pieno di energia dopo aver consumato quel determinato cibo? Se si sente leggero o appesantito? Hai avuto difficoltà a digerirlo? Prova a collegare questi sintomi a certi cibi o a certe combinazioni alimentari a cui il nostro corpo può risultare particolarmente sensibile, così da cominciare a comprendere cosa ti fa bene e cosa ti fa male. Il corpo è saggio, ti comunica ogni cosa, se lo sai ascoltare.