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Principesse. Eroine del passato, femministe di oggi: la recensione

Redazione Informare 15/05/2023
Updated 2023/05/14 at 7:37 PM
5 Minuti per la lettura

Solo pochi mesi fa, la locandina dell’apertura di una scuola per “principesse” in provincia di Milano aveva suscitato tantissimo clamore, perché alle bambine partecipanti veniva promesso di imparare a camminare sui tacchi, ad esprimersi con una perfetta dizione, ad osservare un perfetto bon ton, a truccarsi e tanto altro!

Tanto rumore, ma a torto o a ragione?
Come ci ricorda un vecchio proverbio: non tutto ciò che luccica è oro! E, come si sa, gli abiti delle protagoniste di tante fiabesche avventure sono più luccicanti che mai. Soprattutto, dopo aver letto “Principesse. Eroine del passato, femministe di oggi” di Giusi Marchetta, si ha la netta sensazione che qualcosa di clamorosamente sbagliato ha accompagnato il percorso di crescita di milioni di bambine!
W le principesse! Abbasso le principesse!
Ma, chi sono realmente queste donne, amate da sempre e simbolo, per molti, di infanzie felici? Sono davvero un modello a cui ambire o da “consegnare” ai sogni delle nostre piccole creature?

La trama

La scrittrice Giusi Marchetta, con il suo nuovo libro pubblicato da Add Editore e distribuito nelle librerie dal 10 marzo 2023, sembrerebbe propendere verso una visione per niente scintillante del modello comportamentale della “principessa”, che spesso si risolve in una gabbia emotiva dalle conseguenze disastrose. Si può davvero crescere sani e in salute sognando di diventare una principessa se il modello, fiabesco, è di per sé irraggiungibile? È giusto offrire ad una bambina una prospettiva che si basa principalmente sulla bellezza estetica e sul matrimonio, come aspetti prioritari per una vita da sogno?
In fondo, eliminate le carrozze magiche, le mele avvelenate, le canzoni “in fondo al mar” cosa resta alle protagoniste delle tante storie disneyane?

Il libro è un’indagine dettagliata, ricca di riferimenti bibliografici, che analizza la figura in questione in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue declinazioni mediatiche, partendo dai racconti più antichi fino a raggiungere le più recenti serie televisive.
Aggiungerei che “Principesse” di Giusi Marchetta scorre veloce come un coltello, che affonda nell’anima, penetra il cuore e permette al lettore di sentire la rabbia che l’autrice deve aver provato per molto tempo quando ha compreso che i più comuni e diffusi modelli di femminilità si basano sulla loro subalternità alla figura maschile. Non a caso, nelle primissime pagine, l’autrice ci fa sapere che: «Uno degli aspetti più interessanti della funzione principessa è l’assenza di una personalità che basti a sé stessa: il completamento naturale di qualsiasi principessa, infatti, è nella coppia o nella relazione con un altro personaggio che si impone fortemente su di lei. Da questa condizione di prigionia o di pericolo, insomma, le principesse escono così come ci sono entrate: per volere di qualcun altro. La loro funzione di premio si espleta, infine attraverso il matrimonio che in un certo senso sancisce quel che è accaduto prima (comprese le violenze e gli eventuali stupri subiti nel frattempo) come cosa buona e giusta».

Principesse Diverse

La scrittrice ci offre inoltre un campionario di personaggi femminili della Tv nato a cavallo tra la fine degli anni 90 del secolo scorso e i primi dieci del nuovo millennio, che, attraverso la scrittura di coraggiosi autori, ha tentato di scardinare i “topoi” tradizionali di una narrazione spesso discriminante. La mia amata agente Dana Scully, interpretata dalla brava Gillian Anderson, nella serie tv “X-Files” e la principessa guerriera Xena dell’omonima e “scanzonata ma non troppo” serie “Xena”, interpretata dalla statuaria Lucy Lawless, sono tra queste.

I risultati di questi tentativi narrativi, non sempre coerenti, hanno almeno spinto per un’inversione di marcia nel modo di raccontare i ruoli femminili all’interno delle storie. Anche se dispiace, pur essendo fondamentale ricordarlo, che l’attrice Gillian Anderson fosse pagata la metà del suo collega maschio David Duchovny. “Principesse. Eroine del passato, femministe di oggi” è un libro “voluto” dall’autrice e lo si capisce anche dalla citazione che riporta da Toni Morrison, premio Nobel alla Letteratura: «Vi state muovendo in direzione della libertà e la funzione della libertà è rendere liberi gli altri». Da leggere attentamente, anche perché il suo compito principale non è quello di colpevolizzare, ma semplicemente di fare luce sugli errori del passato e dare al lettore gli strumenti di comprensione per un futuro migliore.

di Achille Callipo

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