Con l’inizio dell’anno scolastico sono state tante le contestazioni negli istituti scolastici del napoletano e provincia. Negli ultimi giorni anche l’ISIS Tassinari si è aggiunto alla scia di proteste, avviando un sit-in nel cortile e l’androne della scuola. Dopo lo sciopero bianco di ieri, però, gli studenti hanno lamentato sospensioni sommarie e perfino l’intervento delle forze dell’ordine.
«La preside ha chiamato la polizia che poi mi ha poi portato in commissariato» spiega uno studente del Collettivo Tassinari: «Tutto questo senza una motivazione apparente, mi hanno utilizzato come capro espiatorio».
«Dopo il sit-in ci hanno invitati a uscire dalla struttura – continua – e in seguito sospesi. Crediamo che sia totalmente illegittimo. Questa repressione da parte della preside deve finire».
Il collettivo studentesco Tassinari, assieme al coordinamento SAC – Studenti Autonomi Campani, protesta contro la grave situazione dell’istituto. Una delle strutture che ospita i laboratori, infatti, è chiusa per inagibilità da diversi mesi.
La struttura resta ancora chiusa dopo le promesse di preside e città metropolitana, lasciando senza una casa buona parte della componente studentesca. Abbiamo riportato in precedenza il comunicato degli studenti con tutte le motivazioni della protesta, accessibile a questo link.
Dopo i fatti avvenuti ieri, gli studenti hanno avviato in mattinata un ulteriore sit-in nell’istituto di Pozzuoli. «Per ribadire – si legge in una nota del collettivo – che non sarà la repressione a fermare la nostra lotta».