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“Polpa Napoletana. Barattolo I”: la recensione

Redazione Informare 07/09/2023
Updated 2023/09/07 at 2:05 AM
5 Minuti per la lettura

I colori accesi della copertina di “Polpa Napoletana. Barattolo I” realizzata da Carmine Monteleone ci invitano immediatamente alla scoperta di questa interessante antologia di racconti e fumetti. Un Pulcinella in posa “mangiamaccheroni”, che emerge da un Vesuvio zampillante di lava, in una mano tiene un barattolo di pomodori e con l’altra spinge un pomodoro verso la bocca, al posto dell’amata pasta: questa è solo la prima delle indovinate rivisitazioni/riletture sia in chiave grafica sia letteraria dell’ancestrale maschera napoletana che “Polpa Napoletana” ci offre.

Distribuito nelle librerie a partire da maggio 2023, il volume è il frutto di una promettente collaborazione tra la Scuola Italiana di Comix e la casa editrice napoletana Homo Scrivens e segna l’inizio di un interessante progetto editoriale che si impegna a raccontare la città di Napoli, la sua storia, le sue tradizioni e soprattutto a svelare lo straordinario legame che esiste tra la cultura partenopea “classica” e quella moderna. Un legame che viene individuato attraverso degli elementi significativi, come la “buatta ‘e pum-marole” e la maschera di Pulcinella, che vengono rielaborati in maniera del tutto personale (e spesso con stili completamente diversi tra loro) da un gruppo di autori e disegnatori, in gran parte giovanissimi.

Proprio la maschera più amata dai napoletani, simbolo delle tante contraddizioni di Napoli, è la protagonista de “Il bianco e il nero”, storia a fumetti scritta da Chiara Macor (storica dell’arte e anche curatrice del libro) e superbamente disegnata da Carmine Arcopinto. Letteralmente sbucato fuori da una frattura dell’Uovo di Virgilio, Pulcinella si ritrova a dover fuggire da una città piena di suoi simili e da ciò che “rappresentano”, senza però riuscirvi. “Nasone” è invece il geniale racconto scritto dal compianto Michele Serio, già pubblicato in precedenza e in forma diversa in un’altra antologia e recuperato per l’occasione dalla figlia Eva. Narra di Geppino, artigiano di San Gregorio Armeno, che un bel giorno decide di realizzare un pastore a grandezza naturale, usando il terriccio che si forma di fianco all’entrata della cappella Sansevero. A sorpresa il pastore prende vita e si presenta al suo “creatore” dicendo di chiamarsi Nasone, pur avendo scolpito in faccia un naso perfetto. Scappato dalla bottega, lo strano personaggio diventa in breve popolarissimo. La sua straordinaria bellezza lo porta ad avere continui rapporti sessuali con chiunque, lasciando dietro di sé una fila interminabile diamanti sognanti. Nel frattempo, una strana epidemia sembra essersi diffusa in città, una malattia che non lascia scampo a nessuno, che trasforma il viso degli infetti ingigantendo loro il naso e che potrebbe essere legata proprio ai rapporti sessuali intrattenuti con il pastorello di Geppino. Come andrà a finire? Ai lettori il piacere di scoprirlo!

Seguono “Pagare pegno”, altra storia a fumetti scritta da Alessio Amato e disegnata da Arianna Varchetta, un racconto inclusivo di Paquito Catanzaro dal titolo “Nero Pulcinella”, una simpatica elaborazione grafica di Giona Zefiro e “Dieci istantanee” di luoghi e uomini del teatro napoletano a cura di Edgardo Bellini. “Un furto cotto a puntino”, scritta da Felice William Ambrosio e disegnata da Davide Lista, è la divertente storia di una scalmanata e male assortita gang di gatti di strada che tenta il “grande colpo”: rubare l’erba gatta che si trova al terzo piano di un palazzo di Posillipo.

Gaetano Gravina introduce il lettore alla scoperta de “I mestieri di Napoli” e in questo primo volume narra delle vicende de “Il Cartaro”, del famoso gioco delle tre carte, dei suoi avventori e della sua tipica giornata di lavoro, nell’omonimo racconto. Con un curriculum di tutto rispetto (Di-sney/Pixar, Dreamworks), il disegnatore Andrea Scoppetta ci illustra (letteralmente) una versione light della ricetta della “mozzarella in carrozza”. Seguono la storia a fumetti “D’un tratto il gabbiano raffreddò il vulcano” di Daniele Cellini, la lirica “Mezasòla” di Christian Izzo dedicata a Pulcinella e alla sua Napoli, un bell’omaggio science-fiction a “Polpa Napoletana” illustrato da Ettore Zampella (di lui sto leggendo in anteprima un’avvincente “space opera” ancora in cerca di un editore), “Una piccola storia di Pulcinella (in dieci punti)” di Giancarlo Marino e, infine, i Pulcinella visti con gli occhi dei disegnatori Marco Valdo delle Donne e Francesca Cuomo. Il volume vanta la prefazione di Mario Punzo, il Direttore della Scuola Italiana di Comix.

di Achille Callipo

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