Abito e sono cresciuto a Marano di Napoli, comune di circa 60mila anime nell’agro giuglianese. Situata a nord-est di Napoli, è uno dei comuni più popolosi della zona. Con la recente tornata elettorale Marano ha eletto il suo nuovo sindaco: Matteo Morra. L’elezioni di un sindaco è sempre un evento importante per una comunità, ancor di più per i maranesi, dato che dal 1946 hanno visto alternarsi ai sindaci ben nove tra commissari e commissioni straordinarie (tre commissariamenti negli ultimi dieci anni). A poco più di un mese dall’elezione non è, logicamente, possibile fare un bilancio sull’attività amministrativa del neosindaco, ma c’è un elemento di innovazione che apre a diversi spunti di riflessione sul binomio politica e social.
Politica social: canali istituzionali per avvicinarsi al popolo
Il 18 aprile, per la campagna elettorale, l’entourage del candidato sindaco ha creato una pagina Facebook. Fin qui tutto nella norma: ormai i social sono entrati da tempo nelle campagne elettorali per dare visibilità ai candidati. La vera novità per Marano portata dal sindaco Matteo Morra è l’utilizzo dei social dopo la sua elezione per i problemi quotidiani, per le azioni messe in campo dall’amministrazione, per provare ad “avvicinarsi” ai cittadini.
Novità non è sempre sinonimo di qualità, né tantomeno un tentativo di avvicinarsi attraverso i social equivale per forza ad una vicinanza vera tra amministratore ed amministrato. Dopo anni di silenzio, buio, scioglimenti e commissariamenti, però, poter seguire dal display del proprio smartphone l’avanzamento dei lavori in una zona della propria città o le contromisure attuate per un problema o un guasto direttamente dal profilo istituzionale del Sindaco (e non da quello personale di qualche consigliere che già in passato aveva capito l’importanza di comunicare con i cittadini) è senza dubbio un segnale positivo per il futuro.
Come dicevamo, a poco più di un mese dall’elezione è difficile fare un serio bilancio, né si può dire che questa azione di comunicazione sia sinonimo di un quinquennio positivo per Marano. In questa sede non è certo l’analisi politica che ci interessa, ma il binomio social-politica che vede in Matteo Morra solo l’ennesimo esponente in Italia.
Sindaci social in Campania
I social media hanno cambiato il modo in cui i politici si rivolgono al pubblico e il modo in cui il pubblico interagisce e si relaziona con i politici.
A livello locale tra i primi e più importanti a fiutare l’importanza di queste piattaforme è stato Luigi De Magistris, sindaco di Napoli dal 2011 al 2021, assegnatario per più anni del titolo di Sindaco italiano maggiormente seguito sui social media. Restando ancora in Campania il Sindaco che attualmente merita l’appellativo di “social” è senza dubbio Josi Gerardo Della Ragione, primo cittadino di Bacoli, ormai famoso proprio perché capace di portare la sua azione amministrativa e i risultati raggiunti anche fuori dai confini del proprio territorio. Su Facebook conta, ad oggi, 80.357 followers, a fronte dei poco più di 25.000 abitanti di Bacoli.
Altro grande esempio di comunicazione politica sui social nella nostra Regione ce lo porta il Presidente della Giunta Vincenzo De Luca, protagonista indiscusso della comunicazione online, soprattutto negli anni della Pandemia. L’ormai consolidata “diretta del venerdì” è diventata appuntamento fisso per fare il punto della situazione, per comunicare con i cittadini, ma anche per esporre il proprio pensiero su avvenimenti politici e non su scala nazionale. Una vetrina vera e propria.
Sindaci social: comunicazione istituzionale con mezzi popolari
Anche a livello nazionale, è risaputo, i social hanno ricoperto – nella storia recente – un ruolo importante, se non – in certi casi – determinante.
Strumento molto utilizzato dal Movimento 5 Stelle che ha scalato le gerarchie, fino ad arrivare al Governo, così come dal centrodestra, in particolare da Matteo Salvini. Ognuno ne ha fatto un utilizzo diverso, ogni esponente ha avuto un linguaggio, una modalità di pubblicazione, delle precise scelte editoriali, finanche delle scelte oculate su abbigliamento da indossare, inquadrature e luoghi in cui farsi riprendere.
Se i pentastellati, per esempio, hanno intrapreso sui social la strada di coloro che svelano e denunciano errori, incoerenze e attentati ai cittadini da parte degli avversari politici, il leader della Lega è celebre per le sue dirette che provano ad entrare nelle case degli italiani, che provano a sedersi idealmente a tavola con chi lo ascolta. Anche il linguaggio, chiaramente, seguiva e segue le due situazioni che abbiamo preso come esempio, completamente diverse tra loro.
Questi sono solo due esempi, perché pubblicare su Facebook – prima – e su Instagram – poi – non è stato più, da un certo momento, l’azione volontaria e quasi fuori dalle righe di qualche esponente politico, quasi accusato di portare temi seri su un mezzo di comunicazione “popolare”, che ha più vocazione di intrattenimento che di informazione.
Ora i profili degli esponenti, così come quelli di partito e quelli ufficiali di cariche istituzionali ed organi sono probabilmente il primo riferimento a cui si rivolgono i cittadini se vogliono informazioni.
Gli account dei politici di cui si seguono le idee sono seguiti per sapere in tempo reale il parere sugli avvenimenti quotidiani.
La Pandemia: il potenziamento dell’attività social
Nonostante la comunicazione politica sui social sia arrivata per l’evoluzione naturale della popolazione e per volontà degli amministratori quanto degli amministrati, c’è stato un momento della nostra storia recente in cui le condizioni socio-sanitarie hanno costretto anche i più reticenti a sbarcare sui social e a comunicare così con il proprio elettorato.
La pandemia ha rinchiuso gli italiani (e non solo) nelle case per mesi. Il dibattito politico è stato accesissimo tra DPCM, chiusure, aperture, zone rosse, sussidi, vaccini e tanto altro. Il tempo libero smisurato del pubblico e la clamorosa importanza delle situazioni oggetto di dibattito hanno fatto sì che non bastassero solo i consueti salotti serali televisivi per sentire l’opinione dell’uno o dell’altro. I social hanno permesso ai politici di ogni livello di comunicare la propria idea, la propria azione, ma anche di spiegare le regole in continua evoluzione. È nata quasi un’esigenza di avere i politici sui social media, a portata di smartphone.
Al servizio del cittadino: social strumento a servizio del cittadino?
Qualunque sia l’opinione sui social media e sul dibattito annoso e, forse, ormai anche noioso tra chi li demonizza e chi ne è dipendente, è innegabile che avere uno strumento che possa mettere in contatto diretto governanti e cittadini è un’occasione golosissima per diminuire la distanza tra questi due attori fondamentali per il bene pubblico.
È innegabile, anche, che come in radio e in tv in precedenza, anche sui social si possa vendere un’immagine alterata, costruita ad hoc, e che il solo fatto di comunicare alla popolazione azioni clamorose e tempestive riparazioni significhi che l’Amministrazione – comunale, regionale o nazionale che sia – stia facendo bene il suo lavoro.
Come al solito la differenza la fanno i fatti, ma anche il saperli leggere. Non sarà la comunicazione politica a rendere impeccabili i governanti, non saranno i social a permettere l’inganno dei cittadini.
Anche in quest’epoca i cittadini sono chiamati a letture responsabili e consapevoli che, inevitabilmente, devono portarli a gioire per gli aggiornamenti che possono reperire dal proprio smartphone e per il filo diretto che permette loro di fare segnalazioni, ma non devono lasciarsi accecare dal fumo che può essere buttato negli occhi solo in vista delle successive tornate elettorali.
Io, intanto, che come vi dicevo all’inizio abito e sono cresciuto a Marano di Napoli, accolgo con piacere questa novità per il mio territorio, questi aggiornamenti in tempo reale, questo sentirmi coinvolto in ciò che accade, augurandomi che la buona comunicazione sia accompagnata, nel tempo, dalla buona attività amministrativa. Solo così l’opportunità dei social sarà stata colta, accompagnando con i fatti e la concretezza, la graditissima e importantissima costante informazione.