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PizzAut apre a Monza, inaugurazione con Mattarella

Grazia Sposito 05/04/2023
Updated 2023/04/04 at 6:02 PM
5 Minuti per la lettura

In occasione dello scorso 2 aprile, Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, a Monza c’è stata l’inaugurazione della seconda sede di PizzAut, il locale fondato da Nico Acampora e gestito da ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico, dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto essere presente. Mattarella ha rivolto a Nico e ai suoi ragazzi parole semplice ma cariche d’affetto e gratitudine, tagliando quel nastro tricolore, che da domenica ha raddoppiato la sfida con un secondo ristorante.

Il progetto PizzAut

PizzAut, dove aut sta per autismo, ma per assonanza è vicina all'”out” inglese, fuori i pregiudizi, è un progetto nato quasi per gioco, grazie dall’intraprendenza di Nico Acampora, genitore di un ragazzo autistico, quando, nel maggio 2021, nonostante tutte le problematiche derivate dalla pandemia, apre la prima pizzeria a Cassina dè Pecchi, in provincia di Milano. Presenti all’inaugurazione della nuova pizzeria anche Elio, che ha più volte sottolineato in passato quanto le famiglie siano lasciate sole; e suo figlio Dante, il quale ha detto: «Sono autistico e ne vado fiero. Quando sarà grande voglio lavorare qua perché questo è il mio unico futuro». Acampora ha ringraziato il presidente per aver accolto l’invito: «Quando hai un figlio autistico sai che tutto sarà difficile e a volte le istituzioni sono lontane, ma avere qui il Presidente ha fatto piangere molti dei genitori presenti».

Per il presidente Mattarella la pizza Articolo 1

Per l’occasione, a Sergio Mattarella è stata offerta una pizza che denominata Articolo 1. Avrà i 3 colori della nostra bandiera e il menù sarà realizzato con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla camorra e alla mafia, per onorare la storia del nostro presidente e per dare un segno di impegno civico.

Inaugurata la seconda sede di PizzAut, Mattarella: “Tutti devono potersi realizzare”

Questo è un luogo non solo di esempio ma di normalità, perché si lavora come tutti fanno. Ogni persona ha il suo modo di esprimersi, di realizzarsi, di vivere una sensibilità, nessuno è uguale a un altro quindi significa che tutti devono avere la possibilità di potersi esprimere e realizzare”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando ai ragazzi di PizzAut e al fondatore Nico Acampora, al termine del pranzo.

”Vorrei ringraziare Nico Acampora – ha detto il Capo dello Stato – perché quello che ha sognato e intuito l’ha ideato mentre tutti lo ritenevano impossibile e inverosimile, invece adesso è la realtà. Nico Acampora – ha proseguito Mattarella – ha creato tutto questo, vi ha dato la possibilità di esprimervi, di realizzarvi, di vivere una sensibilità, e avete dimostrato di essere bravissimi. Ed è una riconoscenza che intendo esprimere in modo sincero non solo a Nico ma anche a chi lo ha aiutato e a voi che avete dimostrato che cosa significa impegnarsi e lavorare insieme ed essere solidali”.

All’inaugurazione di PizzAut la scritta “Mattarella uno di noi”

Mattarella uno di noi“. È la frase che si legge sul grembiule regalato dai ragazzi di PizzAut al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La frase, scritta anche sulla torta tricolore, è stata apprezzata dal Capo dello Stato. “‘Sono uno di voi’ – ha detto Mattarella -: questo per me è un complimento perché io sono uno di voi, grazie”.

Chi ha finanziato PizzAut

La seconda PizzAut è nata grazie al sostegno di 100 mattoni, come li ha chiamati Nico Acampora, patron del progetto. “I 100 mattoni, nel senso di grandi matti, non sono altro che persone e aziende che si impegnano concretamente per un futuro in cui l’inclusione sia la normalità. Dovevano essere 100, ma sono diventati quasi 130, tanti sono i mattoni che credono sia possibile costruire un futuro più inclusivo. Vorremmo che in ogni città si aprisse un locale PizzAut, e, ancora di più, vorremmo che in futuro diventi “normale” assumere pizzaioli e camerieri autistici in qualsiasi locale, perché i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono prima di tutte persone che meritano di vivere attivamente nella società, e soprattutto sono gran lavoratori!”.

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