Pit-stop: Napoli – Lazio 0 – 1

Pasquale Di Sauro 04/03/2023
Updated 2023/03/04 at 12:54 PM
5 Minuti per la lettura

Napoli – Lazio 0 – 1. Al Maradona si concretizza la seconda sconfitta in campionato per gli azzurri. Per raccontare questo stop, proviamo a fare un parallelismo semplice con la Formula 1. Un pilota al comando anche se ha un grande vantaggio deve necessariamente fermarsi ai box per cambiare le gomme. Il leader della gara – spesso e volentieri – spinge allora la macchina al massimo cercando di allungare le distanze dagli inseguitori perché sa di doversi fermare e concedere dunque agli avversari l’opportunità di avvicinarsi e recuperare terreno. Quindi entra ai box, pit-stop, cambia le gomme ma poi riparte più forte di prima.

Tornando al prato verde, il Napoli cade davanti al suo pubblico, lo fa contro l’ex Maurizio Sarri. Una sconfitta fisiologica che potrebbe definirsi quasi “normale” e che riporta gli azzurri sulla terra dopo aver viaggiato in orbita praticamente da inizio stagione. Fermarsi per ripartire più forte, Spalletti lo sa e in conferenza post gara sottolinea il “piacere” nel vedere il dispiacere negli occhi di tutti i suoi ragazzi per non aver portato a casa il risultato, in un match che il tecnico partenopeo definisce “storto” e che poteva anche terminare in parità.

Questo è il calcio, demeriti del Napoli o meriti della Lazio, la linea è sottile. Sarri arriva al Maradona preparato per l’esame ma del suo gioco si vede poco, anche se il palleggio in uscita dei biancocelesti funziona bene tanto da eludere il pressing degli azzurri. Gli ospiti schierati a specchio, chiudono gli spazi centralmente concedendo libertà sugli fasce, ma in fase di costruzione del Napoli, le due ali Anderson e Zaccagni seguono i movimenti di Di Lorenzo e Olivera bloccando una fonte di gioco preziosa per Spalletti, oltre a controllare Lobotka incastrato tra Milinkovic-Savic e Luis Alberto.

Come nel tennis, la partita si gioca colpo su colpo. Vecino al 5′ di testa devia un cross di Luis Alberto da calcio piazzato, Di Lorenzo salva sulla linea di porta. Anguissa risponde con una gran botta da fuori e Provedel deve impegnarsi per salvare in corner. Nel primo tempo gli azzurri mantengono il possesso del pallone ma i biancocelesti con coraggio sfidano Osimhen difendendosi con una linea alta e con i due centrali difensivi pronti a scappare prima del nigeriano per guadagnare metri nella profondità.

La ripresa comincia le prime due occasioni costruite dai partenopei, prima la conclusione di Kvara, poi il destro di Zielinski che termina fuori di poco. Al 67′ arriva però il gol – splendido – di Matias Vecino: Zaccagni da destra crossa verso l’area di rigore, Kvara respinge centralmente, arriva il centrocampista uruguaiano che di prima intenzione scarica un destro potente che termina alle spalle di Meret.

In svantaggio Spalletti per gli ultimi venti decide di inserire Elmas e Politano. Il centrocampista macedone a pochi minuti dal suo ingresso in campo guida un contropiede pericoloso, decide poi di mettersi in proprio ma la conclusione è imprecisa. Poco dopo arriva l’occasione per il pareggio: Zielinski batte corto il corner per Kvara che pesca Osimhen sul secondo palo, di testa Victor centra la traversa, sulla respinta Kim schiaccia ma Provedel salva. Nel finale entrano anche Simeone e Ndombele per un Napoli super offensivo ma il risultato non cambia (spazio anche a Zedadka per pochi minuti). Al 90′ la Lazio pareggia il conto dei legni con la punizione di Milinkovic Savic che si stampa all’incrocio, dopo non c’è più tempo. Al triplice fischio c’è amarezza che però non dilaga perché il Maradona – pieno e vestito a festa – carica gli azzurri invitandoli a non mollare, ad archiviare in fretta la battuta d’arresto e a spingere forte verso il traguardo.

Le pagelle

Meret 6

Di Lorenzo 6.5

Rrahmani 6

Kim 6

Olivera 5.5 (93′ Zedadka s.v.)

Anguissa 6 (71′ Elmas 6)

Lobotka 6 (82′ Ndombele 6)

Zielinski 6 (82′ Simeone 6)

Lozano 6 (71′ Politano 5.5)

Osimhen 5.5

Kvaratskhelia 5.5

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