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Paradosso della privacy: italiani preoccupati ma 4 su 5 usano i social

Redazione Informare 06/03/2023
Updated 2023/03/06 at 6:45 PM
4 Minuti per la lettura

Ogni giorno in Italia più di 50 milioni di utenti utilizzano internet per le attività più disparate. Dalla chat alla musica, dal gioco ai social, dallo shopping alle operazioni bancarie: gli italiani sono sempre più digital e connessi, sia in termini di tempo che per numero di operazioni effettuate.

Ma se internet ha sicuramente agevolato la vita degli utenti, non si può dire lo stesso della privacy, messa a rischio dai continui furti di dati personali e finanziari. Per questo motivo è necessaria più attenzione e una maggiore consapevolezza dei pericoli a cui si va incontro navigando online.

Dati italiani nel dark web: la maggior parte provengono dai social

Come emerso dall’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber di Crif, l’Italia è il 14esimo Paese al mondo per numero di informazioni sottratte dal dark web. Con oltre 780.000 episodi nella prima metà del 2022, gli studiosi hanno registrato un aumento del 44,1% delle segnalazioni di furti: un dato preoccupante, soprattutto per Lazio, Lombardia e Campania, le regioni più colpite.

Ma in che modo avvengono questi furti? Uno dei metodi più diffusi per l’estorsione di dati online è attraverso i social network. Secondo il Social Media Security Report di Proxyrack, con otto data breach registrati dal 2013 ad oggi, Facebook è il canale che ha subito il maggior numero di infrazioni, seguito da LinkedIn e Twitter. Se consideriamo però il numero di utenti coinvolti, il primato va invece a Yahoo!, con più di tre miliardi di account compromessi. Whatsapp, infine, è la piattaforma in cui gli utenti avvertono maggiormente il rischio di subire truffe, come dimostrato dalle loro ricerche su Google.

Il paradosso della privacy e come risolverlo: navigare in sicurezza

Nonostante otto italiani su dieci si ritengano preoccupati per la propria privacy online, quattro su cinque usano i social network. Un atteggiamento contraddittorio, che dimostra l’incoerenza della nostra società e la disinformazione sempre più dilagante.

Per risolvere almeno in parte questo paradosso, è necessario innanzitutto non dare per scontata la sicurezza dei dispositivi che si utilizzano. Indipendentemente dal sistema operativo usato, il primo strumento da adottare per proteggere la propria privacy è un buon antivirus. Nessuno può ritenersi al sicuro, nemmeno chi ha un sistema operativo iOS: solo nel 2022, infatti, Apple ha dovuto sanare ben dieci falle, rilasciando aggiornamenti di sicurezza.

Per questo motivo è fondamentale aggiungere anche al proprio Mac un antivirus: su punto-informatico.it è possibile leggere delle recensioni sui migliori servizi in grado di offrire una protezione completa, sicura ed efficace. Stesso discorso vale per iPhone e iPad, da proteggere al pari dei dispositivi Android. Ma oltre all’antivirus, bisognerebbe imparare a navigare in sicurezza, evitando connessioni pubbliche non protette o attivando una connessione VPN.

Anche aggiornare costantemente i propri dispositivi, scegliere password robuste ed efficaci ed effettuare backup periodici sono ottimi consigli da seguire per incrementare il proprio livello di sicurezza.

Infine, fare attenzione alle e-mail e agli sms sospetti, diffusi soprattutto durante la pandemia, imparando a riconoscere il phishing, è sicuramente un’altra buona pratica per navigare online senza il rischio di furti di dati personali.

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