Ogni giorno in Italia più di 50 milioni di utenti utilizzano internet per le attività più disparate. Dalla chat alla musica, dal gioco ai social, dallo shopping alle operazioni bancarie: gli italiani sono sempre più digital e connessi, sia in termini di tempo che per numero di operazioni effettuate.
Ma se internet ha sicuramente agevolato la vita degli utenti, non si può dire lo stesso della privacy, messa a rischio dai continui furti di dati personali e finanziari. Per questo motivo è necessaria più attenzione e una maggiore consapevolezza dei pericoli a cui si va incontro navigando online.
Dati italiani nel dark web: la maggior parte provengono dai social
Come emerso dall’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber di Crif, l’Italia è il 14esimo Paese al mondo per numero di informazioni sottratte dal dark web. Con oltre 780.000 episodi nella prima metà del 2022, gli studiosi hanno registrato un aumento del 44,1% delle segnalazioni di furti: un dato preoccupante, soprattutto per Lazio, Lombardia e Campania, le regioni più colpite.
Ma in che modo avvengono questi furti? Uno dei metodi più diffusi per l’estorsione di dati online è attraverso i social network. Secondo il Social Media Security Report di Proxyrack, con otto data breach registrati dal 2013 ad oggi, Facebook è il canale che ha subito il maggior numero di infrazioni, seguito da LinkedIn e Twitter. Se consideriamo però il numero di utenti coinvolti, il primato va invece a Yahoo!, con più di tre miliardi di account compromessi. Whatsapp, infine, è la piattaforma in cui gli utenti avvertono maggiormente il rischio di subire truffe, come dimostrato dalle loro ricerche su Google.
Il paradosso della privacy e come risolverlo: navigare in sicurezza
Nonostante otto italiani su dieci si ritengano preoccupati per la propria privacy online, quattro su cinque usano i social network. Un atteggiamento contraddittorio, che dimostra l’incoerenza della nostra società e la disinformazione sempre più dilagante.
Per risolvere almeno in parte questo paradosso, è necessario innanzitutto non dare per scontata la sicurezza dei dispositivi che si utilizzano. Indipendentemente dal sistema operativo usato, il primo strumento da adottare per proteggere la propria privacy è un buon antivirus. Nessuno può ritenersi al sicuro, nemmeno chi ha un sistema operativo iOS: solo nel 2022, infatti, Apple ha dovuto sanare ben dieci falle, rilasciando aggiornamenti di sicurezza.
Per questo motivo è fondamentale aggiungere anche al proprio Mac un antivirus: su punto-informatico.it è possibile leggere delle recensioni sui migliori servizi in grado di offrire una protezione completa, sicura ed efficace. Stesso discorso vale per iPhone e iPad, da proteggere al pari dei dispositivi Android. Ma oltre all’antivirus, bisognerebbe imparare a navigare in sicurezza, evitando connessioni pubbliche non protette o attivando una connessione VPN.
Anche aggiornare costantemente i propri dispositivi, scegliere password robuste ed efficaci ed effettuare backup periodici sono ottimi consigli da seguire per incrementare il proprio livello di sicurezza.
Infine, fare attenzione alle e-mail e agli sms sospetti, diffusi soprattutto durante la pandemia, imparando a riconoscere il phishing, è sicuramente un’altra buona pratica per navigare online senza il rischio di furti di dati personali.