Paolo Siani: «Con i libri cambiamo le traiettorie della vita»

Redazione Informare 04/10/2017
Updated 2017/10/04 at 9:56 PM
4 Minuti per la lettura

Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso

Daniel Pennac

Ragazzi, tanti ragazzi raccolti nel Centro Europeo di studi “Nisida”, appartenente all’omonima struttura carceraria, per la consegna del premio Siani e l’inaugurazione della tenda di “Nati per leggere” e “leggendo cresceRAI”. Infondere nei bambini dai zero ai sei anni il piacere della lettura e la scoperta di un buon libro può sicuramente distoglierli dalla cruda realtà a cui appartengono. Dopo la presentazione a cura di Geppino Fiorenza di Libera è stato proiettato il film d’animazione partenopeo “Gatta Cenerentola” in presenza di Alessandro Rak e Dario Sansone (frontman dei Foja, ndr), due dei quattro registi del lungometraggio. Alla proiezione hanno avuto il permesso di assistere alcuni giovani detenuti della struttura; ragazzi tra i ragazzi, mescolati nella folla di studenti.

Presente all’inaugurazione e alla cerimonia cera Paolo Siani, fratello di Giancarlo ucciso dalla criminalità organizzata il 23 settembre 1985.

«I più piccoli devono capire che hanno altre chance e che la vita va vissuta in modo diverso» ha affermato Paolo Siani riguardo alla creazione del punto lettura nel carcere di Nisida per i figli dei giovani detenuti. «Vogliamo provarci recuperando bambini molto piccoli con un progetto di lettura particolare, dialogica. In questo modo possiamo riuscire a cambiare traiettorie di vita». Quando i delitti vengono commessi dagli adulti ci si scandalizza dall’atrocità del fatto, non da chi l’ha commesso. Quando il protagonista, invece, è un giovane fa sicuramente più effetto, forse per questo Nisida è una struttura guardata sempre con una certa attenzione. A Nisida ci sono i giovani. «I giovani non hanno una funzione: devono studiare, divertirsi, fare sport, non hanno una funzione di lotta alla criminalità» ha affermato Siani parlando dei giovani e del ruolo che devono avere rispetto alla delinquenza. «Siamo noi che dobbiamo fargli scegliere la strada giusta, la più normale di tutti. Non una atipica, quella della criminalità».

Sono tante le vittime della mafia, alcune più famose altre meno, ma Giancarlo Siani sembra quasi un giovane protettore, un esempio che i giovani, giornalisti e non, tengono a loro più vicino. «Noi proviamo a tener viva la memoria di tutte le vittime della criminalità, non solo Giancarlo, anche quelle meno ricordate. Giancarlo parla da sè, non so perché, forse perché lo vedono un ragazzo normale come tutti, con quella macchina così particolare, allegro».

Paolo Siani è il presidente della fondazione Pol.i.s, costituita nel 2008, uno strumento della regione Campania per il controllo in materia di beni confiscati e di aiuto delle vittime innocenti della mafia. «Da Pol.i.s bisogna aspettarsi un’implementazione sempre più capillare e diffusa di punti lettura nella nostra regione» ci racconta Siani in merito ai progetti futuri. «Siamo attivi sull’app chiamata #Noninvano dove ricordiamo le foto e le storie di tutte le vittime di criminalità: tutti devono conoscerle. Abbiamo un piccolo sogno nel cassetto: realizzare un grande murales sulla facciata di un palazzo di Napoli vicino al tribunale che ricordi tutte, ma proprio tutte, le vittime innocenti. Dando un segnale di conquista della città e ricordando le vittime».

Senza la memoria non c’è futuro. Questa può essere coltivata con i racconti, con le cerimonie e, soprattutto, con i libri che possono regalare esperienze di vita diverse a coloro che ne hanno bisogno. Un bambino che legge sarà un adulto che pensa.

di Savio De Marco
Foto di Francesco Catalano

Tratto da Informare n° 174 Ottobre 2017

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