ORTOLANI: A rischio il serbatoio naturale di acqua potabile dei Monti della Maddalena

Redazione Informare 14/02/2017
Updated 2017/02/14 at 10:33 AM
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Professore Franco Ortolani – Geologo

“La Regione Campania e la Basilicata blocchino subito le attività petrolifere sui Monti della Maddalena, risorsa idropotabile strategica per i cittadini di oggi e di domani” . E’ il grido d’allarme che il Geologo Franco ORTOLANI indirizza alle istituzioni campane e lucane per scongiurare il potenziale pericolo di inquinamento di questo importantissimo acquifero naturale fondamentale per l’approvvigionamento di acqua potabile e per l’irrigazione del Vallo di Diano, della Val d’Agri e della Piana del Sele. Il Ministero dell’Ambiente , infatti, in questi giorni sta esaminando l’ ISTANZA DI PERMESSO DI RICERCA DI IDROCARBURI IN TERRAFERMA “MONTE CAVALLO”, avanzata dalla Compagnia Petrolifera SHELL che ricade proprio sul serbatoio idrogeologico naturale costituito dai Monti della Maddalena che si trovano al confine tra la Campania e la Basilicata e che sono costituiti da rocce fratturate e carsificate con cavità sotterranee ed inghiottitoi dove l’acqua piovana e quella derivante dallo scioglimento della neve si infiltra e cade direttamente in falda andando ad alimentare le sorgenti naturali con 4.000 litri di acqua potabile al secondo. “La stessa ENI-SCUOLA, grande multinazionale del petrolio” – ci informa il Professor ORTOLANI – “parla della delicatezza di questi serbatoi e che la tutela dell’acqua potabile è incompatibile con un’attività del genere al di sopra di essi. Si provi ad immaginare cosa comporterebbe l’accidentale rottura di un tubo o di un oleodotto in questo serbatoio dove l’inquinante andrebbe direttamente in falda”. I comuni interessati da questo permesso di ricerca petrolifera, a differenza dello Stato, hanno ben compreso il pericolo, pertanto, stanno portando avanti una serie di iniziative tese alla tutela di questo bene prezioso proponendo l’istituzione del Santuario dell’Acqua Potabile dei Monti della Maddalena, sarebbe il caso che anche le istituzioni sovracomunali intervengano per costringere lo Stato a cancellare per sempre il permesso MONTE CAVALLO. Siamo di fronte ad una compagnia petrolifera che difende un proprio interesse privato ed una struttura pubblica che dovrebbe intervenire per tutelare un bene prezioso come l’acqua potabile. “Se tutto è talmente semplice che lo capirebbe anche un bambino allora perché si continua su questa strada?” – conclude con amarezza il Geologo – “Probabilmente perché alla base ci sono interessi economici molto forti. Basti pensare che molte Università che dovrebbero portare avanti le ricerche riguardanti le attività petrolifere hanno corsi finanziati dalle stesse compagnie petrolifere e, non a caso, il Responsabile della Società Scientifica Italiana di Geologia è co-titolare di una Compagnia Petrolifera!”.

Girolama (Mina) Iazzetta

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