Con l’inizio della Fase 2 anche i centri di riabilitazione e di assistenza per persone affette da disabilità hanno potuto riaprire i battenti, con la ripresa di tutte le attività sociali e socio-sanitarie che essi prevedono.
Tuttavia, a Orta di Atella, il servizio di trasporto pubblico messo a disposizione dei bambini e ragazzi disabili, che permette loro di arrivare ai centri, non è mai ripartito dopo il periodo di lockdown, suscitando preoccupazioni e malcontento da parte dei genitori dei ragazzi.

L’associazione Bambini Simpatici e Speciali, fondata nel 2017 da Michele Pisano e impegnata ad offrire ai ragazzi disabili ulteriori attività utili alla loro formazione e al loro inserimento sociale, si trova più di tutti a riaffrontare la problematica del servizio di trasporto, emersa nuovamente dopo 5 mesi. A gennaio, infatti, i componenti dell’associazione avevano indetto alcune manifestazioni di protesta contro l’amministrazione alla sede del Comune di Orta, dopo la sospensione del servizio.
Questa volta, però, le difficoltà di garantire il servizio sono legate alla mancanza di fondi da parte del Comune, come ha affermato il presidente dell’associazione Pisano: «Dopo molte richieste di incontro, venerdì mattina siamo stati ricevuti dalla triade prefettizia per affrontare la questione e per trovare un’intesa. Purtroppo ci hanno detto esplicitamente che attualmente mancano fondi per assicurare un servizio regolare ed efficiente. Inoltre, i commissari hanno ribadito che il trasporto resterà fermo almeno fino a settembre, e che riprenderà solo a pagamento». Un’altra vera e propria batosta per chi ha da sempre beneficiato del servizio che, fino all’inizio del lockdown, era messo a disposizione dal Comune di Orta gratuitamente.
Questa problematica non ha fatto altro che influire sulla frequenza dei ragazzi e dei bambini disabili ai centri di riabilitazione, e non permette loro di svolgere e praticare le terapie abitudinarie. «Stiamo avendo tante difficoltà per accompagnare i nostri figli ai centri, considerando che ci sono anche persone anziane che non guidano. Per ora stiamo provvedendo autonomamente per cercare di non fargli saltare le terapie perché, dopo 90 giorni passati a casa, i ragazzi hanno bisogno di seguire tutte le attività di riabilitazione. Speriamo di riuscire a trovare qualcuno che possa darci una mano o offrire un pulmino, in modo da poter risolvere momentaneamente questa questione delicata», dice Pisano, riferendosi anche alla mancanza di tutela delle istituzioni e dell’amministrazione comunale.
Un problema, quello del trasporto per i disabili, che non è affatto nuovo a Orta, e che sussiste ormai da qualche anno. L’associazione Bambini Simpatici e Speciali si è sempre battuta per avere un servizio fisso e sicuro, ma il Comune di Orta non ha mai dato l’impressione di garantire un trasporto stabile nel tempo, come ha detto il presidente Pisano: «Non riusciamo mai a trovare una soluzione definitiva a questo problema, che si verifica puntualmente ogni 3/4 mesi. Il Comune dovrebbe provvedere a fare bandi che permetterebbero il trasporto dei ragazzi per un periodo più lungo, da rinnovare magari ogni 5 anni. Questa situazione si deve risolvere una volta per tutte, perché non possiamo vivere con la paura della possibile interruzione del servizio per mancanza di fondi o perché non viene pagata la ditta trasporti».
Pisano e gli altri componenti dell’associazione chiedono alle istituzioni, e a chi di competenza, di intervenire al più presto a Orta di Atella per mettere un punto fermo sulla questione ed evitare che a pagarne le pene siano sempre i ragazzi con problemi maggiori.
di Donato Di Stasio