“Giustizia e verità per Mario Paciolla”.
Lo chiedono Carlo Verna e Ottavio Lucarelli, presidenti dell’Ordine nazionale e regionale dei giornalisti.
“Gli elementi di indagine che stanno emergendo esigono un ulteriore salto di attenzione sul caso. Il giovane cooperante Onu trovato morto in Colombia, Mario Paciolla, era un giornalista pubblicista. Ordine della Campania e Ordine nazionale resteranno le sue case e sono fin d’ora a disposizione della famiglia, e di chi con i congiunti più stretti sta cercando di ottenere giustizia, per qualunque iniziativa di mobilitazione”.
Sono ancora tutte da chiarire le circostanze in cui il giovane ha perso la vita, sebbene a due settimane dalla sua morte qualcosa inizia a muoversi in Colombia. Alcuni poliziotti sono finiti sotto inchiesta della procura locale perché avrebbero ostacolato le indagini sul cooperante italiano. Un primo segnale, in attesa che arrivino i risultati dell’autopsia, forse nei prossimi giorni, per chiarire i contorni della sua morte. Paciolla, 33 anni, napoletano, collaborava con le Nazione Unite in Colombia per un progetto di pacificazione interna tra governo locale ed ex ribelli delle Farc e di riqualificazione di aree utilizzate dal narcotraffico.