oltre i muri mostra

“Oltre i Muri”: una mostra contro le divisioni sociali

Stefano Errichelli 05/04/2023
Updated 2023/04/05 at 12:01 PM
5 Minuti per la lettura

L’associazione Black and White presenta la mostra “Oltre i Muri” che verrà inaugurata l’11 aprile e sarà possibile visitarla sino al 12 maggio 2023 presso l’auditorium della chiesa Santa Maria del Mare a Pinetamare, dalle ore 9 alle ore 12 e dalle 15 alle 18. Inoltre, per la visita sarà obbligatoria la prenotazione, da effettuare attraverso i contatti telefonici di Padre Daniele Moschetti e Padre Filippo Ivardi. L’esposizione artistica sarà completamente gratuita e le eventuali donazioni serviranno alla costruzione di un campo sportivo in località Destra Volturno. Inoltre, Durante il mese della mostra saranno organizzati due eventi teatrali, di cui uno dedicato ai bambini.

L’associazione Black and White e la mostra “Oltre i muri”

L’associazione Black and White opera da anni in un contesto difficile come Castel Volturno e negli anni si è dedicata alle zone più emarginate della città. L’associazione è gestita dai padri comboniani che dedicano il loro tempo in favore degli ultimi, lottando contro l’emarginazione sociale e spirituale. Il loro impegno è convertito in azioni concrete, come la formazione di una scuola per l’insegnamento della lingua italiana, la creazione di strutture e campi a scopo ricreativo e non solo. L’ultima iniziativa lanciata dall’associazione riguarda la creazione di Oltre i muri. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Centro Immigranti Fernandes, la Commissione Migrantes e il Centro Missionario della Diocesi di Capua, con il supporto di Magazine Informare e Castel Volturno Solidale.

In questo senso va sottolineato l’impegno di Magazine Informare ed Officina Volturno, che nel corso del tempo dimostra di non essersi distaccata dalle azioni associative. Sostenere iniziative del genere oltre a sensibilizzare la comunità e le istituzioni certificano la mission di Informare e la sua storia. Non tirarsi indietro dinanzi a delle iniziative che meritano un contributo importante è un atto di coraggio. I ragazzi di Informare si confermano portatori di grandi valori civili e sono pronti a metterli a diposizione della comunità. 

L’arte e la cultura per abbattere i muri

La mission di questa mostra riede nell’esigenza di far emergere le divisioni sociali che ancora oggi sono fonte di sofferenza. Il racconto dei muri avverrà attraverso le testimonianze di chi in prima persona porta le cicatrici dell’emarginazione sociale. A raccontarcelo è Padre Daniele Moschetti, che ai nostri microfoni ci ha parlato dell’iniziativa. 

Da cosa nasce l’idea di creare una mostra e di esporla a Castel Volturno?

«Questa mostra è l’emblema del nostro lavoro di missionari, divulgare cultura e avvicinare le coscienze alla conversione spirituale. Tutto ciò è possibile solo attraverso la culturale e le arti che alimentano gli spirti e sbiadiscono i soprusi. Specialmente in un territorio come Castel Volturno dove purtroppo non esiste una forte tendenza alla cultura e alle arti, una mostra del genere rappresenta un segno di speranza. Il tema centrale dell’esposizione artistica, saranno i muri, reali o irreali che siano, e cercheremo di raccontarli con delle testimonianze dirette. Saranno gli occhi delle persone a raccontarci la sofferenza che producono i muri. Infine, abbiamo scelto di esporre la mostra a Castel Volturno, perché ad oggi è un chiaro esempio della persistenza dei muri nella nostra società. Nella città “più africana d’Europa” dove ad oggi si stima vivano tra le 90 e 92 etnie diverse, era fondamentale presentarla qui, dove ripeto i muri sono più che mai visibili».

Perché porre come tema centrale di un’esposizione artistica, i muri?

«In un periodo storico come quello che viviamo dove la sofferenza nel mondo sta dilagando. Era di primaria importanza scegliere un tema che rappresentasse al meglio lo stato d’animo di tutte le popolazioni del mondo. Basta guardarsi intono per accorgersi che la nostra società è piena di muri, piccoli o grandi che siano. Siamo barricati nelle nostre coscienze sole, senza accorgerci di ciò che avviene dall’altra parte del mondo. Siamo invasi da guerre e da un’immigrazione disperata, dove nel viaggio della speranza a perdere la vita spesso sono i più fragili, è questo l’emblema di una società murata». 

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