Solo nel 2022, 721 persone sono morte nel Mar Mediterraneo
Si parte prevalentemente dalle coste libiche, perché voltarsi indietro risulta impensabile. Eppure in zona SAR maltese ci sono 156 persone a bordo della Ocean Viking che attendono una svolta nella loro cieca fuga.
In pochi giorni, SOS Mediterranée ha soccorso tre gommoni in sovraccarico di persone, tutte sprovviste di giubbotto salvagente, tutte vaganti in condizioni fisiche e mentali disumane. I ritrovamenti di una barca in vetroresina il 24 giugno e di due gommoni rispettivamente il 26 e 27 giugno, sono avvenuti a largo delle coste libiche.
«Ho provato 6 volte ad attraversare il Mediterraneo per scappare dall’inferno che sopportavo in Libia. Lì non mi trattavano come un essere umano. Una di queste volte, la nostra barca si è ribaltata e non avevamo i giubbotti di salvataggio. Morirono 7 persone». È la testimonianza Moussa*, un ragazzo di 24 anni tra le persone sopravvissute e ora a bordo della Ocean Viking, che in poche parole rende il retroscena dello scempio Mediterraneo e l’evidente impossibilità di un’altra rotta.
Attualmente risultano sopravvissute 156 persone, tra cui 68 minori non accompagnati/e, 6 bambini/e e un neonato di 9 mesi.
Pronto soccorso
Il recente appello di SOS Mediterranée al Consiglio europeo “Giustizia e affari interni” si tinge di rosso a rimarcare un allarme che non vale a giorni alterni: la quotidianità del Mediterraneo non vede un mare calmo da troppi anni, le acque sono continuamente intrise di morte e paura.
Le guerre dal seguito silenzioso non sono meno crude di un bombardamento a ciel sereno.
Se si chiudono gli occhi, il dolore di chi agogna una tregua attraversando il mare supera ogni barriera terrena e sonora.