Il Napoli sembrava destinato alla crisi, dopo la sconfitta contro la Lazio lo avevano già dato per disperato, ma i 2 gol all’Atalanta hanno zittito i gufi
Al Napoli contro l’Atalanta non serviva una reazione, perchè quando si collezionano solo 2 sconfitte e 2 pareggi alla 26esima giornata di Campionato non c’è proprio più niente da dimostrare ad alcuno. Ad oggi i punti di vantaggio sulla seconda sono 18, si parla solo della bagarre per la zona Champions, neanche si considera più lo Scudetto… come se si giocasse solo in previsione dell’Europa. Era chiaro sarebbe accaduto: con tutti i soldi che si sono spesi in Serie A, con tutti i nomi altisonanti che si sono sbandierati, è sicuramente poco lusinghiero che lassù, solitario al primo posto ci sia il Napoli di Spalletti.
Eppure i ragazzi azzurri la reazione l’hanno avuta lo stesso, ma non tanto al risultato negativo quanto alle voci disfattiste dell’ambiente. La verità è che il Napoli ha attaccato gli orobici come già fatto in ogni singola partita giocata: aggressivo, determinato. a volta anche con incoscienza ma senza mai dimenticare di divertirsi.
Atalanta sugli scudi, Napoli senza paura
Come ammesso anche da Gasperini, l’Atalanta è scesa in campo pronta a difendere, se la formazione tipo di stasera si è conclusa in un 5-4-1 fermo nella propria metà campo si capisce in fretta che il termine catenacciaro gli si addice perfettamente. Per la verità, ad un certo punto hanno anche accarezzato l’idea di portare a casa il risultato, a loro sarebbe bastato un pareggio prezioso quasi quanto i tre punti. E’ andata male, il Napoli non ha mai mollato.
Secondo il Gasp sono i dettagli a indirizzare una partita, lui non recrimina niente. Però l’Atalanta è stata davvero poco propositiva, in realtà è arrivata in area avversaria appena 4/5 volte al massimo. Gollini impegnato seriamente solo 2 volte e sulla stessa azione. Questi dettagli davvero possono fare la differenza.
Alla difesa atalantina gira ancora la testa: Kvara l’ha ‘mbriacat
Gli aggettivi e i soprannomi sono infiniti per questo ragazzo. A lui piace Kvaradona perchè ha detto che essere anche solo accostato a D10S per lui è un grande onore. Lo chiama così chi vuole osannarlo ma anche gli riconosce il guizzo geniale e la capacità di ubriacare e far sedere a terra le difese avversarie. Stasera ha raccolto un assist di Victor Osimhen e con una serie dolcemente infinita di finte destra-sinistra ha sparato in rete. Non è ancora il Tango del Pibe, ma quanto margine ha ancora questo ragazzo che fino a 6 mesi fa era sconosciuto ai più?
Una squadra che ci crede, un gruppo che si vuole bene, guidati da un mister che non perde occasione di applaudire ed abbracciare i suoi ragazzi. Con questo clima: arriva Rahmani a siglare la seconda rete, chiudendo di fatto la partita. Ha ragione il Gasp: sono i dettagli che fanno la differenza!
In campo la musica non cambia, ma neanche a bordo campo: ormai i cronisti sono rimasti senza parole
Si corre davvero il rischio di ripetersi: giornali telecronache, opinionisti sul divano… ormai si parla degli altri perchè parlare di questo Napoli significa ripeterlo all’infinito quanto è bello da vedersi.
Allora parliamo de pubblico: la marea azzurra che ogni partita accompagna i suoi beniamini senza timore di affrontare chilometri e chilometri. Sugli spalti del Maradona tanti, tantissimi bambini: loro non sanno cosa significa, ma chi, come me, già seguiva il calcio 30 anni fa sa bene che se dovesse accadere sarà qualcosa di impensabile.
Le nostre pagelle:
Gollini 6,5
Di Lorenzo 7
Rrahmani 8
Kim 8 (dal 31′ s.t. Juan Jesus 6)
Olivera 6
Anguissa 6,5
Lobotka 7
Zielinski 6 (dal 20′ s.t. Ndombele 6)
Politano 7 (dal 20′ s.t. Elmas 6,5)
Osimhen 7 (dal 40′ s.t. Simeone s.v.)
Kvaratskhelia 9 (dal 40′ s.t. Zerbin s.v.)