Nhlanhla Mohlauli, meglio conosciuto come Lux è un 35enne Sudafricano ideatore dell’operazione Dudula (che in lingua zulu significa “eradicare”): si tratta di un movimento volto a seminare terrore tra gli immigrati (provenienti soprattutto da paesi come lo Zimbabwe, Somalia e Mozambico) e ad alimentare la xenofobia da parte dei cittadini Sudafricani.
Il suo carisma
Nato a Soweto Lux è un personaggio interessante: parla in inglese con l’accento tipico di chi ha frequentato scuole facoltose (tra le più ricche del continente), indossa sempre una divisa militare senza mai dimenticare il suo giubotto antiproiettile.
Anche se al momento afferma di non avere ambizioni politiche si è dimostrato abilissimo nel riuscire a crearsi una figura che attira sia gli ultraricchi che i disoccupati allo stesso tempo.
La danza razzista a Johannesburg
A partire dalla scorsa primavera ha organizzato manifestazioni dal carattere fortemente provocatorio come la danza del Toyi-Toyi a Johannesburg. Questa danza è un simbolo, forse il più evocativo collegato all’abolizione dell’Apartheid, ballata come marcia militare dopo il massacro di Soweto del 1976. La versione del Toyi-Toyi di Lux, però, pur avendo lo stesso ritmo porta un messaggio totalmente opposto, incitando al nazionalismo e alla xenofobia razzista al grido di “Sudafrica First”.
Le altre barbarie
Lux e i suoi seguaci sono inoltre accusati di violazione di domicilio, furto e danno doloso alla proprietà di alcuni migranti residenti a Soweto. La motivazione di tali infrazioni? Per i seguaci di Dudula i migranti vivono di spaccio e prostituzione e i loro beni, frutto di illegalità ai danni degli onesti cittadini Sudafricani, non sono tutelabili da uno stato “civile”.
Insomma, il credito e la fama che sta acquisendo l’operazione Dudula e il suo leader Lux, non lasciano ben sperare in un paese che ha abolito l’Apartheid solo nel 1992. A quanto pare 30 anni sono bastati per abbandonare il ricordo degli orrori che l’odio, il razzismo e la xenofobia possono generare.