alarm phone

Naufragio costa la vita a 30 persone, Alarm Phone: “Perché non si soccorre?”

Tonia Scarano 13/03/2023
Updated 2023/03/13 at 9:02 PM
2 Minuti per la lettura

All’alba del 12 marzo, 30 persone hanno perso la vita su un’imbarcazione in distress a largo delle coste libiche.

Una strage dopo l’altra

Nella notte dell’11 marzo Alarm Phone segnala alle autorità italiane, maltesi e libiche la presenza di un’imbarcazione in difficoltà con a bordo 47 persone.

Fonte: Alarm Phone

Dal primo contatto con le persone a bordo, avvenuto nella notte dell’11 marzo, fino al momento del capovolgimento della barca di ieri mattina, svariate navi mercantili hanno ignorato la situazione di difficoltà che, insieme a un’ulteriore assenza di soccorsi richiesti, è costata la vita a 30 persone, che avevano chiesto aiuto per ore.

Le 17 persone sopravvissute sono state soccorse dalla nave mercantile FROLAND.

L’appello di Alarm Phone

Vogliamo chiedere:

Perché, data l’urgenza della situazione, le autorità italiane non hanno inviato immediatamente sul luogo dell’emergenza mezzi di soccorso adeguati?

Perché hanno esitato a dirigere le navi mercantili vicine verso l’imbarcazione in pericolo, nonostante fossero a conoscenza della situazione e delle condizioni critiche?

Dov’erano gli assetti dell’operazione navale IRINI dell’UE e, se disponibili, perché non sono intervenuti?

Perché le navi mercantili si sono limitate a monitorare la situazione e non hanno cercato di soccorrere le 47 persone, prima che l’imbarcazione si capovolgesse?

Perché le cosiddette guardie costiere libiche non erano disponibili a intervenire? Perché, pur sapendo che le autorità libiche non potevano intervenire, le autorità italiane continuano a indicarle come autorità responsabili?

Perché le ONG di soccorso sono bloccate nei porti italiani?

Perché, dopo il naufragio letale di Crotone, che si somma a innumerevoli morti e scomparse avvenute nel Mediterraneo negli ultimi anni, l’UE continua a militarizzare i suoi confini, a scoraggiare le persone in movimento e a lasciarne annegare migliaia?

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *