Il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi si è espresso sul PNRR e sulla sua burocrazia.
Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un piano di investimenti e riforme presentato dal governo italiano per far fronte alla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19. Il piano prevede investimenti per circa 222 miliardi di euro, di cui circa 182 miliardi finanziati con risorse del Next Generation EU, il programma di ripresa dell’Unione Europea.
Il PNRR si concentra su sei aree chiave:
- Transizione ecologica;
- Competitività e innovazione;
- Infrastrutture per la digitalizzazione;
- Istruzione e ricerca;
- Inclusione e coesione territoriale;
- Salute.
Per quanto riguarda la transizione ecologica, il piano prevede investimenti per la riduzione delle emissioni di gas serra, lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e la riqualificazione energetica degli edifici. Inoltre, è previsto il sostegno allo sviluppo di un’economia circolare e alla protezione della biodiversità. Circa la competitività e l’innovazione, il piano prevede investimenti per la digitalizzazione delle imprese, l’innovazione nei processi produttivi e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Il PNRR prevede anche investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture digitali, come la banda larga e la connessione a internet in aree rurali e periferiche. Inoltre, prevede la creazione di un’infrastruttura di intelligenza artificiale per favorire lo sviluppo delle tecnologie digitali.
Per quanto concerne l’istruzione e la ricerca, il piano prevede investimenti per la formazione professionale, l’istruzione tecnica e superiore, e la ricerca scientifica. Il PNRR include anche investimenti per l’inclusione sociale come la lotta alla povertà e alla disuguaglianza. Infine, il piano prevede anche investimenti per la sanità, come la riqualificazione degli ospedali, l’acquisto di attrezzature mediche e la formazione del personale sanitario. In generale, il PNRR mira a rafforzare la resilienza dell’economia italiana e a creare le condizioni per una crescita sostenibile e inclusiva, attraverso investimenti e riforme strutturali.
La situazione a Napoli
Il sindaco di Napoli ha affermato presso RadioUno Rai che quest’ultima è il Comune con meno dipendenti rispetto al numero di abitanti. Occorre dunque più personale e meno adempimenti.
Ecco le sue parole:
«Abbiamo avuto tanti finanziamenti perché siamo riusciti a fare i progetti, ma adesso c’è un problema di realizzazione delle opere. Per realizzarle ci vuole personale qualificato per seguirle, e questo è importante sia per garantire qualità e sia per garantire trasparenza nell’esecuzione delle opere, ma questo personale non c’è. Bisogna considerare che Napoli è il grande comune italiano che ha meno personale per abitanti. L’Italia è il paese dove si raccontano tante favole, si dice sempre che il sud è pieno di personale che non lavora quando ho sempre ripetuto da anni che non è vero. Napoli ha avuto anche il blocco del turn over che si è acuito visto che che era un comune in pre–dissesto. Ora stiamo facendo dei concorsi per reclutare personale qualificato e giovane ma ci vuole un po’ di tempo, questi profili non si trovano in strada. Inoltre ci vogliono anche regole più semplici perché noi da un lato riduciamo il personale e dall’altro aumentiamo la burocrazia.»