Dicono che fissarsi degli obiettivi nella vita sia il primo passo per trasformare l’impossibile in possibile. Lo sa bene Nadia Lauricella, una ragazza di 29 anni siciliana di Racalmuto, nell’agrigentino, che di obiettivi se ne pone ogni giorno.
Nadia è nata senza braccia e con le gambe solo parzialmente sviluppate ma con i suoi piedi riesce a fare tutto: mangiare, scrivere, leggere, utilizzare il cellulare e gestire i suoi canali social. Proprio i social sono il suo mondo. Su Instagram si chiama “ironadia_301“, su TikTok è molto seguita, vorrebbe che le persone imparassero a non lasciarsi condizionare dalle apparenze e ad andare oltre i pregiudizi. Per questa sua rara condizione, non ha vissuto un’adolescenza come tutti quanti gli altri. Se le sue coetanee stavano male perché il fidanzatino l’aveva lasciato, lei doveva fare i conti con la sua disabilità. Lo specchio era il suo peggior nemico, si guardava allo specchio e contava ogni suo difetto. Poi, trascorso quel periodo abbastanza duro, Nadia trova un punto di ripartenza: a ventiquattro anni decide di regalarsi il sogno di camminare.
Da quel momento in poi, la sua prospettiva di vita cambia, con il suo carattere d’acciaio non si ferma davanti a niente e nessuno. Va in palestra, va in moto, viaggia. Abbiamo deciso di intervistarla in occasione dell’8 marzo, festa della donna, dove ci racconta del suo percorso di vita, dei pregiudizi e progetti futuri.
Nadia, se ti dicessi di descriverti con tre aggetti quali useresti?
«Se mi dovessi descrivere con tre aggettivi, dire sicuramente: determinata, sognatrice e testarda».
La tua adolescenza è stata un periodo difficile. Ogni mattina ti guardavi allo specchio e contavi ogni tuo difetto, poi qualcosa è cambiato. Qual è stato il tuo punto di ripartenza?
«Il mio punto di partenza è stato sicuramente quando ho deciso di fare la protesi dopo tantissimi anni. Mi sono vista in piedi grazie a tanta fisioterapia, anche la mia postura da quel momento è migliorata tanto, soprattutto grazie a tantissimi angeli che mi hanno fatto fare riabilitazione. Ho visto il mio corpo cambiare, e finalmente dopo tanti anni mi sono vista bella».
Su Instagram ti chiami Ironadia_301. Perché hai scelto di ispirarti proprio a Iron Man?
«È il mio personaggio Marvel preferito. In lui mi sono sempre immedesimata perché in fondo è un uomo come tutti, con le sue fragilità e le sue insicurezze. Quando si mette invece l’armatura diventa il supereroe che tutti conosciamo, capace di fare l’impossibile. Un po’ come succede a me, quando metto la protesi. Ormai è diventata l’armatura che mi permette di incontrare gli amici e fare una vita il più normale possibile. Mi ha anche dato il coraggio di desiderare una vita autonoma».
Com’è nata l’idea di iniziare a pubblicare i tuoi contenuti?
«Non è stata proprio un’idea. Il mio obiettivo è stato quello di far conoscere Nadia, non più per la sua disabilità, ma bensì per la sua persona. Così ho iniziato a raccontarmi sui social, mostrando cosa riesco a fare. I miei piedi sono sempre stati le mie mani, io grazie ai miei piedi riesco a truccarmi da sola, riesco a magiare, a usare il cellulare come normalmente fa una persona con le mani. Così la gente ha iniziato ad appassionarsi alla mia storia, alla mia vita. Certo, la mia disabilità è evidente e non si può nascondere ma oggi vedono me e non più la mia disabilità».
Sei vicepresidente dell’associazione Motor Life, di che cosa si occupa? E come nasce l’amicizia con Rosario Farruggia?
«Mi sono appassionata al mondo del motocross vedendo i video di Vanni Oddera, ex campione mondiale di freestyle e ideatore della mototerapia, che ha creato un modo per avvicinare la disabilità ai motori. In moto riesco a provare emozioni uniche, io non posso correre ma la moto corre al posto mio, facendomi vivere quell’attimo di adrenalina e gioia allo stato puro. In moto la disabilità non esiste, esisti solo tu, lei, e colui che ti porta, con il quale inevitabilmente si crea un rapporto indissolubile. Oggi grazie alla mototerapia ho anche una mia associazione, la Motorlife, di cui sono vicepresidente, grazie alla quale riusciamo a portare la mototerapia in tutto il sud Italia. Riusciamo ad avvicinare tantissimi bambini e ragazzi con disabilità, ai quali, così come succedeva a me, sono sempre stati mostrati solo i limiti dati dalla loro condizione e non le possibilità, e ai quali invece oggi riusciamo a dire con cognizione di causa che sì, volere è potere. Con Rosario è partito proprio tutto da lì, da un giro in moto. Oggi è il mio migliore amico, è colui che mi supporta e sopporta, ma soprattutto è colui che ogni qual volta mi porta in moto mi regala libertà».
I tuoi progetti futuri?
«I miei progetti futuri sono sicuramente di andare a vivere da sola o, perché no, magari con un compagno. Vorrei affermarmi sempre di più come influencer, dimostrando così che limiti esistono solo nella mente di chi non sa guardare oltre. Mi piacerebbe tanto creare una linea di make-up tutta mia».