Plastiche

Mosche e plastica biodegradabile, ecco lo studio statunitense

Ludovica Palumbo 18/08/2023
Updated 2023/08/18 at 10:40 PM
2 Minuti per la lettura

Ormai lo sappiamo tutti, il Pianeta è in una fase di crisi climatica che pare non finire mai. Gli scienziati di tutto il mondo cercano costantemente nuovi studi e ricerche per riuscire a trovare soluzioni che riescano a rendere l’uomo ed il pianeta tutto “environmental friendly”. E arriva ultimo uno studio statunitense che parte proprio dalle carcasse delle mosche.

Dalle mosche alla plastica: possibile?

Uno studio condotto da alcuni ricercatori statunitensi dell’Università del Texas ha presentato la scoperta in occasione della riunione dell’American Chemical Society. Una delle scienziate impegnate nello studio, Karen Wooley, ha affermato: «Per 20 anni, il mio gruppo ha sviluppato metodi per trasformare i prodotti naturali, come il glucosio ottenuto dalla canna da zucchero o dagli alberi, in polimeri degradabili e digeribili che non persistono nell’ambiente».

Lo studio parte infatti proprio dalla curiosità di trovare prodotti naturali alternativi per la produzione di plastiche biodegradabili. E le mosche in questo, potrebbero aiutarci. Le larve delle mosche contengono infatti varie sostanze tra cui proteine usate per produrre mangimi per animali. Questo non include però le mosche adulte, e la ricerca prova proprio a dare un’utilità alle stesse, o meglio, alle loro carcasse.

L’esoscheletro delle mosche contiene infatti monomeri di glucosammina presenti nella chitina, elementi che potrebbero aiutare e contribuire alla creazione di nuove bioplastiche. Insomma, una ricerca sicuramente ambiziosa che però potrebbe dare un apporto fondamentale alla costante lotta contro l’utilizzo di plastiche, la cui dispersione e accumulo nell’ambiente è una delle principali cause di inquinamento degli ultimi tempi.

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