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Moda sostenibile, novità e collezioni nelle produzioni etiche

Chiara Del Prete 06/03/2022
Updated 2022/03/06 at 10:14 AM
5 Minuti per la lettura

Moda sostenibile, novità e collezioni nelle produzioni etiche

L’esigenza dei consumatori è sempre più acuta verso l’aspetto sostenibilità, ci s’interessa a produzioni etiche e si teme l’agognato greenwashing. L’ecologismo di facciata, quello spacciato per ambientalismo corretto quando in realtà è solo vetrina falsata di una comunicazione accattivante.

Non tutti sfruttano questo tipo di approccio e infatti molti nuovi marchi o nuove collezioni nascono con l’esigenza di creare articoli dall’animo green oltre che fashion. Proprio oggi la moda necessita d’esserlo più che mai nonostante la scarsa conoscenza indirizzata alla riduzione degli sprechi ma soprattutto per la massiva capacità di riproducibilità.

Per contrastare questo fenomeno Nitto, brand della bergamasca Giorgia Colleoni produce una linea di maglieria sostenibile capace di durare nel tempo e a sua favore affianca all’acquisto un set di riparazione per aiutare a ripristinare l’aspetto della maglia quando fuoriescono fili o trame. Noesi invece è un progetto femminile avente come focus la produzione di borse realizzate con pellami stock inutilizzati da altri marchi.

Di pelle vegana e tessuti ricavati dal riciclo di bottiglie in plastica ne ha sfruttato l’opportunità Boggi Milano in collaborazione con ACBC per realizzare delle sneakers al servizio della sostenibilità. ALBINI_next ha invece pensato di approfondire lo studio nelle pratiche di colorazione. Dalla ricerca svolta è nato un colorante naturale da materie prime vegetali che apporta un impatto positivo all’ambiente e al clima.

Saucony ha realizzato invece una capsule collection composta da tre modelli con colorazione limited edition. Le sneakers Veg Tag sono realizzate in materiali trattati naturalmente e col tempo presenteranno un aspetto diverso. L’usura e il tempo le renderanno ancora più belle grazie alla luce, all’umidità e all’utilizzo. Della serie invecchiare sì ma con stile.

Dal tocco military c’è +Trhee°°° con forte intento upcycling: dalle uniformi militari dell’esercito olandese nascono pezzi unici che non rinunciano al tocco glamour. A km0 ha invece pensato Luisa Vanzini da cui è nato il progetto Lùsac, i tessuti dell’arredamento si trasformano in borse fatte a mano con attenzione alla personalizzazione.

Con occhio sostenibile c’ha visto lontano anche Pierpaolo Piccioli che ha inaugurato Open for a Change, rivisitazione delle sneakers Open e Rockstud Untitled che per l’occasione sono realizzate con materiali bio-based e riciclati. Nulla viene lasciato al caso e per tal motivo anche il packaging è stato pensato in modo sostenibile con la custodia in cotone riciclato e la scatola in carta riciclata.

Per uno sguardo etico anche Junk si è adoperato, il brand di occhiali genderless utilizza nylon riciclato da scarti industriali o reti da pesca per dar vita a un prodotto di design rehab. A prova che anche l’impiego della seta può avvenire in modo sostenibile c’è T-Earth che usufruisce di una coltivazione di bachi che riesce a completare il proprio ciclo di vita naturale, lasciando il bozzolo come falene.

Questo processo ha sede nel nord est dell’India e ha un basso impatto ambientale poiché i bachi stessi si nutrono di foglie appartenenti ad una piantagione di ricino che ha bisogno di sola acqua piovana. Anche il cinque tasche Levi’s diventa sostenibile e rinasce in cotone organico 100% riciclato, senza alcuna fibra sintetica è Designed for Circularity.

Dalle collaborazioni poi nascono sempre progetti interessanti come quello tra Beatrice Bocconi, una delle finaliste del concorso Redress Design Award 2020, e Kipling. N’è nata una capsule collection di borse realizzate con materiali di recupero e d’ispirazione punk e riferimenti a Vivienne Westwood.

Anche lo swimwear può essere rispettoso dell’ambiente, Le Chiappette è il nuovo brand che utilizza filato riciclato e fibre naturali abbracciando una filosofia inclusiva. Applicare le tre R alla moda (riciclo, riuso, risparmio) è un ulteriore supporto nel rispetto della qualità e della resa sostenibile del prodotto ma anche gesto d’amore verso la terra a cui dobbiamo tutto.

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