Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato 30 Alfieri della Repubblica.
Si tratta di un riconoscimento di altissimo pregio per chi si distingue dagli altri attraverso azioni di forte solidarietà ed altruismo. Ci sono ben 30 giovani che si sono distinti per le loro storie e le loro gesta.
Una nota del Quirinale ha evidenziato quali sono stati i motivi che hanno spinto a scegliere gli alfieri selezionati: «I testimoni scelti non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche. Le storie degli Alfieri della Repubblica possono anche essere viste, dunque, come la punta di un grande iceberg che rappresenta, in ogni territorio, la vita quotidiana dei giovani».
Chi sono i nuovi Alfieri
Le storie degli alfieri nominati da Mattarella sono tutte profonde e ricche di significato; molti dei protagonisti si sono impegnati ad accogliere e sostenere ragazzi ucraini in fuga dalla guerra, altri hanno aiutato ragazzi disabili in difficoltà ed anziani. Tra le tante, colpisce la storia di Anna Assunta Lombardi (anno 2009) residente ad Almese (TO); la giovane si è impegnata a fondo imparando la lingua dei segni, per rendere più agevole l’integrazione di una compagna di classe sorda proveniente dal Mali.
Si distingue dalle altre anche la storia di Alessandro Cuomo (anno 2004) residente a Roma, che ha prontamente aiutato una donna vittima di furto. Il giovane, senza timore, non soltanto ha rincorso i due ladri riuscendo a riconsegnarne uno alla giustizia, ma è stato anche in grado di restituire alla vittima il portafoglio rubato.
I nuovi insigniti dal Capo dello Stato sono giovani che vivono una vita ordinaria, fatta di azioni straordinarie.
Basta raccontare queste storie per dare un senso alle parole “amicizia“, “solidarietà” ed “abbattimento delle barriere“. Deve essere motivo di orgoglio per l’intera collettività avere come punto di riferimento questi giovani, modello di civiltà ed educazione. Ciascuno dovrebbe ambire ad ottenere questo riconoscimento di alto valore non per ostentare una medaglia, ma per dimostrare a se stessi che piccole azioni possono dare vita a grandi cose.