C’è delusione per la scelta della Commissione europea di non limitare l’uso dei jet privati. La risposta definitiva sul quesito è arrivata il 1 giugno durante la riunione dei ministri dei trasporti dell’Ue.
Austria, Francia e Paesi Bassi erano favorevoli a inasprire le regole sull’aviazione d’affari, ma le motivazioni avanzate non hanno convinto la Commissaria europea ai trasporti Adina Vălean, la quale ha annunciato di non avere alcuna intenzione di proporre nuove misure contro i jet privati.
Una delusione per l’ambiente. Stando ai dati pubblicati da Euronews i jet privati sono mediamente veicoli da 5 a 14 volte più inquinanti degli aerei commerciali e 50 volte più inquinanti dei treni.
E, nonostante il grave impatto inquinante, il traffico degli stessi è aumentato di oltre il 60% rispetto l’anno scorso.
Gli eco-attivisti, amareggiati, commentano la decisione di Vălean: «Un’altra occasione persa».
Esempi di disciplinamento nazionale
«Non c’è bisogno di aspettare che l’Ue vieti i jet privati. Come dimostra il successo di Amsterdam, i divieti possono essere implementati anche a livello aeroportuale, oltre che nazionale», precisa Magdalena Heuwieser di Stay Grounded, la rete che raccoglie oltre 200 organizzazioni del mondo che lottano per la riduzione del traffico aereo.
L’aeroporto della città olandese ha, ad esempio, intenzione di interrompere i voli dei jet privati in specifiche fasce orarie. Così la Francia, che ha già emanato il divieto di voli nazionali a corto raggio e sta cercando di tassare pesantemente i jet privati.
«Questi ultimi sono l’apice dell’ingiustizia climatica. Sappiamo che i voli in generale sono distribuiti in modo molto iniquo. L’1% della popolazione mondiale è responsabile del 50% di tutte le emissioni del trasporto aereo» ricorda Magdalena.
Stati favorevoli e Stati contrari
Ma le buone intenzioni di Austria, Francia e Paesi Bassi non bastano. Questi paesi spingono per avere una normativa più stringente a livello europeo, così da responsabilizzare tutti gli Stati membri.
Pertanto, in vista della prossima riunione prevista per giovedì, hanno scritto una lettera al vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e al commissario ai trasporti ribadendo le loro istanze. «Questa forma di trasporto aereo ha un’impronta di carbonio pro capite eccessiva ed è quindi giustamente oggetto di critiche», scrivono. «In considerazione di ciò, i recenti inviti all’azione come l’istituzione di divieti sui viaggi in jet privato sono comprensibili e devono essere affrontati in modo appropriato», aggiungono. Concordano Belgio e Irlanda. A differenza, invece, del Lussemburgo e di Malta che temono pesanti ricadute economiche.