L’Orgoglio di Baghdad – La nona arte

Giuseppe Spada 31/05/2021
Updated 2021/05/31 at 4:07 PM
4 Minuti per la lettura

Sono ancora tantissimi i fumetti e le graphic novel annoverati tra i grandi classici di cui potremmo parlare. Oggi però parleremo di un’opera che in questi ultimi anni è passata sin troppo in sordina: “L’Orgoglio di Baghdad“.

Scritto da Brian K. Vaughan e disegnato da Niko Henrichon, questo capolavoro tenta di dare onore ad una storia semisconosciuta ma reale. Nel 2003, durante i bombardamenti americani su Baghdad, molti animali scapparono dallo zoo della città. Alcuni furono saccheggiati, altri morirono di fame nei loro recinti e altri ancora scapparono. Tra gli animali fuggiti c’erano 4 leoni che furono abbattuti dai marines. A detta dei soldati i leoni erano affamati e li hanno attaccati, pertanto il loro altro non era che un dovuto atto di difesa. L’Orgoglio di Baghdad, quindi, oltre che provare a raccontare il percorso degli animali critica aspramente gli USA e certe mentalità irachene. I protagonisti della graphic novel sono quattro: Zill, Noor, Safa e Ali. Ognuno dei leoni ha una particolare caratteristica caratteriale e rappresenta un diverso modo di pensare degli iracheni. Zill è il capobranco e rappresenta quelle persone che avevano memoria della libertà prima del regime di Saddam e che provano un certo interesse nei confronti della libertà ma, nonostante ciò, è grato ai suoi guardiani che gli danno da mangiare. Noor è una leonessa giovane, rappresenta quella che era la generazione stanca del regime e volenterosa della libertà ad ogni costo. Safa è la leonessa più anziana del gruppo, lei non solo ha memoria dei tempi della libertà ma ne ha addirittura consapevolezza e nonostante ciò è estremamente grata ai suoi carcerieri e per nulla al mondo lascerebbe lo zoo. Pertanto Safa rappresenta la peggior mentalità irachena, quella affezionata al regime di Saddam, quella che nell’oppressione si crogiolava. Infine abbiamo Ali, un cucciolo. Ali non sa quello che era l’Iraq prima di Saddam e probabilmente non è nemmeno consapevole di quello che è diventato durante il suo presente (2003). Questo porta il piccolo Ali ad essere trasportato dal pensiero e dalle parole di quelli più adulti senza mai riuscire ad avere un’opinione ferma e personale.

I disegni di “L’orgoglio di Baghdad” sono semplicemente potenti. Danno ampio spazio agli sfondi di una città magnifica devastata dalla guerra, ai colori innaturali dettati dalle tempeste di sabbia e dal sangue dei cadaveri abbandonati per strada. L’unico difetto della graphic novel è la fretta, si percepisce infatti all’interno dell’opera una certa velocità nello scorrere degli eventi, dettata forse da un numero di eventi non troppo opinabili.

In originale il titolo dell’opera è “Pride of Baghdad“, per fortuna la Panini Comics ha ristampato di recente la versione italiana del fumetto. Prima di questo evento era possibile acquistare l’albo solo da rivenditori privati e a prezzi folli. Purtroppo l’editoria (soprattutto in ambito fumettistico) tende a procrastinare la ristampa di opere minori e che attirano poche vendite. Cogliete al volo l’occasione di acquistarlo perché non si può fare a meno di un’esperienza letteraria del genere.

di Giuseppe Spada 

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