Lollobrigida sostituzione etnica

Lollobrigida e la sua sostituzione etnica, su internet tutto resta

Updated 2023/05/01 at 12:48 AM
6 Minuti per la lettura

Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste nel governo Meloni dall’ottobre del 2022, non è stato il primo nel governo italiano a menzionare la teoria della sostituzione etnica. Giorgia Meloni e Matteo Salvini, prima di lui, ci hanno tenuto più volte a citarla.

Quando si sente parlare di sostituzione etnica, non si parla di qualcosa così lontano da noi, ma di un argomento che in realtà trova le sue radici nel periodo neonazista e diventa “motto ufficiale” di una delle teorie del complotto tipiche dell’estrema destra più violenta, ovvero il piano Kalergi. Quest’ultimo era un filosofo austriaco estremamente convinto della teoria complottistica, secondo la quale l’intensa immigrazione africana ed asiatica verso l’Europa facessero parte di un piano più grande con lo scopo di sostituire la dinastia europea.

«Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada». Sono state queste le parole del Ministro Lollobrigida durante il congresso della Cisal, parole che hanno lasciato tutti attoniti e che hanno creato un vero e proprio scandalo. Il cognato del Presidente del Consiglio ci ha tenuto ben presto a scusarsi con una dichiarazione che fa sorgere altri dubbi: «Sono ignorante, non razzista», giustificando la sua defaillance con il disinteresse verso teorie complottistiche di ogni tipo.

La sostituzione etnica “ritorna” in Italia

Abbiamo tutti sentito e letto le ultime dichiarazioni del Ministro Francesco Lollobrigida riguardanti la teoria della sostituzione etnica, o anche grande sostituzione, ma non è la prima volta che in Italia un politico si macchia di tali affermazioni.

La prima a parlarne è stata Giorgia Meloni nel 2016, precisamente su Twitter. La leader di Fratelli d’Italia accusò il Governo Renzi-Alfano di svolgere le “prove generali” della sostituzione etnica a causa della grande affluenza migratoria da paesi africani, associandola al fenomeno di migrazione del 2015 di 100 mila italiani all’estero, di cui la stragrande maggioranza giovani tra i 18 ed i 34 anni.

La Premier menzionò su Twitter almeno tre volte la grande sostituzione, ma non è tutto. Nel 2017 scrive su Facebook: «L’Ue è complice dell’immigrazione incontrollata, dell’invasione dell’Europa e del progetto di sostituzione etnica dei cittadini europei voluti dal grande capitale e dagli speculatori internazionali». Durante un comizio che si svolse lo stesso anno, Giorgia Meloni parlò ancora di sostituzione etnica paragonando i migranti a «manovalanza di basso costo, schiavi da consegnare ai poteri forti».

Al suo fianco c’è Matteo Salvini, che nel 2015 scrisse con enfasi su Twitter «O fermiamo, andando al governo, il tentativo di sostituzione etnica voluto dalla sinistra, o presto i PROFUGHI saremo noi!». Il leader della Lega ha citato più volte sui social questa teoria in maniera esplicita. Lo sfogo del neo Ministro dei trasporti non finisce sui social, ma segue anche in pubblico. Nel 2017, dopo una visita ad un centro di accoglienza di Milano, le parole di Salvini furono: «Questo è l’ennesimo caso di tentativo di sostituzione etnica in corso. Mentre escono i dati che vedono gli italiani fare sempre meno figli, si offre di tutto e di più, colazione, pranzo e cena, computer, telefono e partita di pallone che è attualmente in corso, a persone che non scappano dalla guerra».

L’ignoranza può essere una giustificazione del razzismo?

La libertà di pensiero è un diritto fondamentale ed, in quanto tale, è doveroso rispettare ogni forma di espressione. Esiste un limite? Se si pensa ad una carica istituzionale, come quella di un ministro, stare attenti alle parole è necessario. Per il ministro Francesco Lollobrigida, menzionare una teoria del periodo nazista, per di più complottistica, è costato una scivolata non indifferente. Il problema principale in questo caso però non è citare la sostituzione etnica, ma adoperare una toppa peggiore del buco.

Tra le varie dichiarazioni di scuse rilasciate, c’è n’è una che è passata davanti agli occhi di molti in maniera indifferente: «Sono ignorante, non razzista». Può un politico non conoscere la storia? Può un politico menzionare qualcosa di così forte, senza neanche conoscerne il significato, e dopo giustificarsi con l’ignoranza? Il ministro Lollobrigida, parlando di una natalità italiana ridotta e di sostituzione etnica nella stessa frase, forse così ignorante non è, il discorso fila ed ha una sua logica, per lui, ma ce l’ha.

Il record negativo del più basso numero di nascite raggiunto nel 2020 in Italia è stato nuovamente superato nel 2021, con 400.249 nati. Ciò significa un calo dell’1,1% rispetto al 2020. Questo si deve ad una teoria del complotto ormai datata o alle condizioni economiche precarie in cui versano le famiglie italiane? Con troppa facilità, in Italia, le figure politiche utilizzano terminologie inadatte, lasciandole poi nel dimenticatoio, pensando che si possa cancellare automaticamente il passato. Il problema e la fortuna di internet è che tutto resta, anche l’incoerenza e tanti credono che contino solo i fatti, dimenticandosi delle parole. Forse è anche per questo che molti parlano a sproposito.

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