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L’Italia non è un paese per giovani: Generazione NEET in crescita

Patience Montefusco 03/05/2023
Updated 2023/05/03 at 12:07 AM
5 Minuti per la lettura

In base agli ultimi dati, in Italia la generazione “Neet”, ovvero i 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano, è in costante crescita. Il governo Meloni è al lavoro per contrastare questo fenomeno. In modo particolare, nella bozza del Decreto Lavoro si riconosce un incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per i datori di lavoro privati. Deve trattarsi di assunzioni che riguardano under 30 Neet, registrati al programma operativo nazionale “Iniziativa occupazione giovani”.

Quanto al periodo temporale, nella bozza si fa riferimento a nuove assunzioni effettuate a decorrere dal 1° giugno e fino a fine anno. Questo contributo si applica alle assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante, ma non ai rapporti di lavoro domestico. Secondo le previsioni, con l’applicazione di tale misura si stimano circa 70mila nuove assunzioni per una retribuzione media mensile (parametrata sull’anno 2021) equivalente a 1.300 euro.

L’esperienza di una giovane “NEET” del territorio di Castel Volturno 

Puoi presentarti? 

«Sono Maria Teresa Peri Rezende, ho 25 anni, abito a Castel Volturno. Ho frequentato qui il Liceo Artistico scegliendo l’indirizzo “Oreficeria”; sono la terza di otto figli. La mancanza di lavoro è un vero dramma, in quanto sembra di pesare sulla mia famiglia ancora più di quanto avvenga normalmente per un giovane».

Hai fatto esperienza di lavoro nell’ambito degli studi conseguiti?  

«Purtroppo no, ho sempre trovato lavoro come baby-sitter, donna delle pulizie, cameriera in stabilimenti balneari. Sono ormai tre anni che non lavoro. È molto difficile trovare un impiego stabile ed essere assunti regolarmente in questa realtà. Lavorare in nero è la prassi nella maggior parte dei casi». 

Hai ancora speranza o temi che questa situazione non cambierà? 

«Nutro ancora delle speranze, infatti non mi sono mai scoraggiata. Ho partecipato recentemente al bando per il Servizio Civile Universale e, contro ogni aspettativa, la selezione ha avuto esito positivo. Il Servizio Civile ha una durata limitata, ma rappresenta un’ottima esperienza professionale».

Quale messaggio vorresti dare ai giovani che si trovano nella tua situazione? 

«Ai giovani della mia età che hanno difficoltà a trovare occupazione dico di non scoraggiarsi, ma aprirsi a qualsiasi buona opportunità che possa rappresentare una strada, come è successo a me per il Servizio Civile». 

Mancanza di lavoro: il dramma dei nostri tempi per i giovani Neet e non

L’esperienza di questa giovane ragazza dimostra, ancora una volta, quanto la mancanza di lavoro sia il dramma dei nostri tempi. Articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, ma questo sembra non riguardare i giovani il cui inserimento tardivo nel mondo del lavoro produce una serie di conseguenze che incidono negativamente su tanti aspetti della loro vita e soprattutto riguarda il cosiddetto “cambio generazionale”.

Puntare sulla formazione dei giovani attraverso l’istruzione è necessario, ma è anche necessario ripristinare il ponte scuola-lavoro che, se si incentivasse, contribuirebbe ad una minore dispersione scolastica e ad un maggiore inserimento nel mondo del lavoro. Questa speranza si assottiglia col passare degli anni.  La mancanza di lavoro produce mancanza di prospettiva futura e molti giovani restano a guardare senza più voglia di progettare. Anche la Campania che una volta era ricca di figli, oggi vive il dramma dell’invecchiamento della popolazione e dell’impoverimento generazionale. Si è costretti ad accettare qualunque tipo di lavoro a nero; troppi i lavoratori giovani, ma anche anziani, che sono invisibili e non hanno diritti pur essendo il vero motore di un’economia sommersa.

Quanti di noi, prendendosi un caffè, mangiando una pizza, sono consapevoli che la grande percentuale di addetti ai lavori è “abusiva”! E quanti, chiamando l’idraulico per il lavandino, la ragazza per le pulizie, ignorano realmente che si alimenta il mercato illegale del lavoro? Spesso ci autoassolviamo dicendo “almeno offro lavoro!”. 

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