Pochi mesi mancano all’inizio della stagione sportiva 2023/2024 di Castel Morrone. Intanto si programma il nuovo anno, e al centro dell’interesse comune vi è lo stadio V. Palma.
Il calcio a Castel Morrone, pur non avendo una storia prestigiosa e risonante oltre i confini territoriali, conosce le sue glorie interne, e conserva quella purezza spirituale che Pasolini credette di individuare, ad esempio, nei campi di borgata, e che gli consentì di definire i pomeriggi trascorsi a rincorrere il pallone come «l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo».
Il calcio come rito laico che accomuna la collettività cittadina nella passione e nella fede del pallone: «È un rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci».
A Castel Morrone, il calcio si gioca sul rasato verde di un campetto e sul coltivato verdognolo d’un campo. Non c’è differenza fra una porta bianca d’acciaio e due paletti di legno posti a distanza approssimativa l’uno dall’altro. Anche due zainetti sono capaci di formare una porta. Preferibilmente si rincorre il pallone ma qualsiasi oggetto con capacità di rotolare incoraggia tutti a provare un dribbling. I sassolini in strada, poi, servono a calibrare il tiro. Una sfida è sempre una sfida per chi la vive e la gioca, ma un incontro tra amici è persino più appassionante di una partita di coppa europea anche per chi assiste.
Si vive il calcio nei guizzi istintivi del corpo e del cuore e lo stadio V. Palma conosce questa emotività del paese. È il teatro di rappresentazione dei suoi sentimenti.
Essendo il calcio una passione comune di tutti i cittadini, lo stadio comunale non può che essere un bene comune di tutti. Oggi il V. Palma è in stato di messa in sesto. Anni di scarsa manutenzione, mancanza di risorse e comportamenti irrispettosi della gente locale ne hanno decretato l’inagibilità. Tuttavia, tale condizione non potrà essere permanente, perché decretarne la fine significherebbe uccidere il maggior divertimento di molti: ragazzi, appassionati e tifosi. Questo l’attuale amministrazione lo sa e sta lavorando per ripristinare le attività. Ancora un po’ di tempo e lo stadio ritornerà ad essere spazio agibile per lo sport e per gli sportivi.
Il sindaco Cristoforo Villano lo ha detto con chiarezza: «A Castel Morrone, lo sport deve continuare ad esistere. Le nuove associazioni sportive e le vecchie riavranno una casa dove programmare il nuovo anno sportivo. Lo stadio comunale è un bene di tutti e il suo utilizzo sarà concesso a chiunque lo desideri. Vogliamo che le associazioni sportive dialoghino fra loro per organizzare con armonioso accordo i tempi di utilizzo. Io richiedo il rispetto di quello che è un bene comune e confido nell’educazione civica dei miei concittadini. È questa l’unica strada percorribile per preservare nel tempo il benessere della struttura e progettare progressivi sviluppi».