La letteratura è un mare. Anzi, un oceano. E per gli autori non è facile riuscire a stare a galla.
Ce ne sono alcuni che, per buone o per meno buone ragioni, cavalcano la cresta dell’onda. Altri sono condannati all’oblio dei fondali sabbiosi. Ma i lettori, sapientemente educati a scavare la superficie in cerca di pepite d’oro, e per questo profondamente inattuali, i lettori sono in grado di ripescare dalle acque più torbide capolavori dimenticati.
Questo è il caso di “Un mondo a parte”, libro scritto da Gustaw Herling e ripubblicato nel 2017 da Mondadori all’interno della collana Oscar. Il rinnovato successo dell’opera ha incuriosito Renata Colorni, direttrice della casa editrice sopracitata, che ha deciso di indagare in modo più approfondito anche le scritture “secondarie” dell’autore polacco.“ Avendo constatato che questi scritti, pagine di un variegato diario e intensi e poetici racconti – dice la Colorni – per ampiezza di visione culturale e originalità di scrittura nulla hanno da invidiare all’opera maggiore, abbiamo deciso di far tradurre al meglio e ex novo una cospicua parte della produzione di un autore che ha perseguito per tutta la vita un ideale di letteratura come testimonianza, in un intimo legame con i valori etici di chi ha subito gli orrori del secolo breve e non ha mai smesso di denunciare le atrocità dei due totalitarismi, quello sovietico e quello nazista.” Nasce così “Etica e letteratura”, il Meridiano che raccoglie le testimonianze, i diari e i racconti di Gustaw Herling a cura di Krystyna Jaworska, con un saggio di Wlodzimierz Bolecki e con un commento di Goffredo Fofi, amico dell’autore durante il suo soggiorno partenopeo.
Per celebrare l’uscita del prestigioso lavoro sono stati pensati tre giorni di attività culturale nella città di Napoli, proprio quella Napoli che lo ha accolto fino agli ultimi istanti della sua vita.La pubblicazione di “Etica e letteratura” è un’operazione di mercato, senza dubbio.
Per celebrare l’uscita del prestigioso lavoro sono stati pensati tre giorni di attività culturale nella città di Napoli, proprio quella Napoli che lo ha accolto fino agli ultimi istanti della sua vita.
Dal 24 al 26 ottobre una kermesse di intellettuali, tra cui figurava anche Marta Herling, la figlia dell’autore, si è data il cambio durante una serie di appuntamenti. Venerdì 25 Toni Servillo ha prestato la sua voce a “Requiem per il campanaro”, racconto adattato alla lettura dal professore Stefano De Matteis. Nella Basilica di Santa Chiara, uno degli scenari del testo herlingniano, le parole dell’autore polacco hanno acquistato il suono conferitogli dall’interpretazione di Servillo. Una performance di alto livello, durata per poco più di un’ora e mezza, ma eseguita senza mai calare d’intensità. La storia vera di Isacco Naftalin, trovatello ebreo sofferente di un grave ritardo mentale, è un monumento di bravura che Herling innalza a sé stesso. La vicenda inizia quando Herling decide di prendere appunti su Fra Nafta, lo strano campanaro della Basilica di Santa Chiara. L’autore lo segue nel suo andare dinoccolato e barcollante, l’osserva quando gioca a calcio ed è affascinato dallo zelo che dimostra nell’adempimento del suo compito. Di seguito, la narrazione si sposterà in Germania, precisamente a Wuppertal, dove si scoprirà la scioccante verità sulle origini di Isacco Naftalin. Le precise descrizioni dei luoghi, che via via diventano sempre più rarefatte, la caratterizzazione del protagonista, uomo vivo che diventa personaggio di carta quando l’autore prova ad interpretare i suoi pensieri, appaiano nitidi alla vista dell’uditore grazie alle espressioni e ai gesti di Toni Servillo.
La pubblicazione di “Etica e letteratura” è un’operazione di mercato, senza dubbio.
La Mondadori ha scommesso su di un autore quasi sconosciuto all’ambiente letterario italiano. I Meridiani, per il loro rigore scientifico e per il materiale che contengono, si configurano come importanti opere specialistiche. Se davvero gli addetti ai lavori, gli specialisti per l’appunto, dovessero trovare accattivante l’opera omnia di Herling, il settore culturale-letterario italiano ne guadagnerebbe un ampliamento di prospettive. E se questi specialisti fossero in grado di trasmettere le loro conoscenze anche all’ambiente dei lettori non professionisti, essi riuscirebbero a godere della scrittura di un autore straordinario.
di Marco Cutillo