Si chiamavano Poulaines le scarpe a punta che nel Medioevo divennero un vero e proprio fenomeno sociale. Sono, infatti, svariate le raffigurazioni di vita medievale in cui sono ritratti nobili dell’epoca con strane scarpe a punta. Nel Ducato di Borgogna, diventate famose nella prima metà del ‘300, erano conosciute con il nome di Poulaines, ossia “polacche” o “scarpe di Cracovia”.
Si trattava di un vero e proprio status symbol e la sua lunghezza era direttamente proporzionale alla ricchezza e al prestigio di chi li indossava. Basti pensare che erano state rinvenute scarpe con punte fino a 15 cm. Una moda tutt’altro che pratica se la si confronta con le attuali sneakers. Una tendenza del XV secolo che ha travolto l’Europa lasciando il segno sugli scheletri delle persone che vivevano all’epoca (epoca in cui le strade cittadine non erano di certo lastricate!).
Ma da dove provengono? Le Poulaines ebbero origine nella nobiltà polacca che iniziò ad usarle nella prima metà del ‘300 ispirandosi alle babbucce orientali. La scarpa era così poco pratica che indossarla denotava l’appartenenza ad una classe ricca, in quanto chi la portava di certo non svolgeva lavori fisici. Stravaganza ed opulenza caratterizzavano questi modelli, i cui esemplari più lussuosi, per ironia della sorte, realizzati in seta o in velluto non sono sopravvissuti, mentre sono rimaste migliaia delle più umili versioni in cuoio.
Addirittura, alcuni modelli sono in metallo, incorporati nelle armature del tempo. Pertanto, parallelamente al fenomeno della sneaker culture, la popolarità delle Poulaines è determinata proprio dal fatto che si presentavano in svariati modelli, da quelli più grezzi a quelli preziosi e ricercati, affermandosi come mero simbolo di status sociale.
di Nunzia Gargiulo
TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE
N°223 – NOVEMBRE 2021