L’accordo tra Meta e SIAE, che avrebbe dovuto permettere ai musicisti italiani di guadagnare attraverso l’uso delle proprie opere sulla piattaforma di Facebook, non è stato siglato. Una rottura tra le due società che ha naturalmente suscitato molte reazioni da parte dei musicisti e degli utenti delle piattaforme social, soprattutto in un momento in cui la diffusione della musica online è in continua crescita.
Intanto però, buona parte della musica italiana tornerà su Instagram e Facebook grazie a un accordo tra Meta e Soundreef, che opera nel campo dei diritti d’autore musicali su scala globale e rappresenta oltre 43mila autori nel mondo (26mila quelli italiani tra autori ed editori). Qui puoi trovare l’elenco di tutti gli artisti Soundreef.
Accordo Soundreef e Meta: parla il manager Davide d’Alatri
A comunicare l’intesa tra Meta e Soundreef è Davide d’Alatri, fondatore e manager dell’azienda. “A nessuno è piaciuta la decisione di Meta, neppure a noi, ma si sono messi a disposizione e abbiamo dialogato per ristabilire il nostro catalogo”. Il manager ha spiegato che la contrattazione sui diritti sulle piattaforme è sempre molto tesa, ma che negoziare è possibile. Sulle accuse di Siae a Meta di poca trasparenza sui dati delle canzoni, d’Alatri sostiene che “la mancanza di trasparenza è comune a molti utilizzatori di musica, anche le tv o i negozi. È un tema chiave su cui l’Agcom dovrebbe muoversi, perché esistono leggi e sanzioni. Ma dire che la trattativa è fallita sui dati mi pare ipocrita”.
La SIAE è l’organizzazione che rappresenta i diritti degli autori, dei compositori e degli editori musicali in Italia, mentre Meta è la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp. L’accordo avrebbe dovuto consentire alla SIAE di raccogliere i diritti d’autore per l’uso delle opere musicali sui servizi di Meta, inclusi Facebook, Instagram e Oculus.
Resta il gelo tra Meta e SIAE
Tuttavia, sembra che le due parti non siano riuscite a trovare un accordo sulle modalità di pagamento e sulle quote di guadagno per i musicisti italiani. Secondo quanto riferito, Meta avrebbe offerto una quota di guadagno inferiore rispetto a quella proposta dalla SIAE, che a sua volta avrebbe rifiutato di accettare le condizioni della società di Mark Zuckerberg.
L’effetto principale di questo mancato accordo è che i musicisti italiani non saranno in grado di guadagnare attraverso l’uso delle proprie opere sui servizi di Meta, il che potrebbe avere un impatto significativo sui loro introiti. Inoltre, i fan della musica potrebbero non essere in grado di ascoltare le loro canzoni sui servizi di Meta, il che potrebbe danneggiare la loro reputazione e la loro visibilità.
In ballo c’è anche la enumerazione degli artisti
Questa situazione solleva anche alcune questioni più ampie sulla relazione tra le grandi piattaforme digitali e i diritti degli autori. Molti artisti in tutto il mondo si sono lamentati della scarsa remunerazione per l’uso delle loro opere su servizi come Spotify e YouTube. Questo mancato accordo tra Meta e SIAE potrebbe essere visto come un’altra dimostrazione della difficoltà di conciliare gli interessi degli artisti e delle piattaforme digitali. Il mancato accordo tra Meta e SIAE è una delusione per i musicisti italiani e per i fan della musica che utilizzano i servizi di Meta.
Questa situazione solleva anche questioni più ampie sulla remunerazione degli artisti per l’uso delle proprie opere su piattaforme digitali. Sarà interessante vedere come questa situazione evolverà e se le due parti riusciranno a trovare un accordo in futuro.