Accordo tra il Complesso vanvitelliano e la cooperativa sociale E.V.A. Oggi è iniziata la raccolta degli agrumi nella Flora, nel Parco Reale e nel Giardino Inglese. Sostenibilità, sviluppo e impegno sociale. La Reggia di Caserta e la cooperativa E.V.A. insieme per un progetto sperimentale di raccolta degli agrumi del Parco Reale e di produzione e commercializzazione di confetture che coinvolge donne occupate nel laboratorio “Le ghiottonerie di Casa Lorena“, centro antiviolenza realizzato all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata a Casal di Principe. La Reggia di Caserta, istituto al servizio della società e del suo sviluppo, persegue gli obiettivi dell’Agenda 2030 legati ad una visione di economia circolare fondata sul “no waste”.
“Il museo, oltre a quello culturale, ha un enorme potenziale sociale, educativo ed economico – afferma Tiziana Maffei – la Reggia di Caserta ha un intrinseco spirito produttivo che intendiamo valorizzare e promuovere. Questo progetto ci consente di farlo contribuendo alla tutela di persone vittime di violenza che stanno ricostruendo la propria vita, abbattendo lo spreco dei frutti del Parco Reale, lasciati finora a marcire sui prati, e realizzando prodotti artigianali. Nuove prospettive e nuovi percorsi che ampliano l’orizzonte dell’Istituto museale e delle sue enormi potenzialità”.
“Il protocollo d’intesa con la Reggia di Caserta, punto di partenza di una collaborazione che si annuncia particolarmente feconda, rappresenta per noi il riconoscimento di un lavoro di rete con il territorio che attraverso gesti concreti risponde ad una sollecitazione importante: l’assunzione collettiva della responsabilità di intervenire su un problema sociale quale la violenza maschile contro le donne – dice Lella Palladino, socio fondatore della coop. E.V.A. – Noi ci auguriamo che la lungimiranza e la disponibilità del direttore Maffei siano colte come una buona prassi e che l’esempio del protocollo tra la Reggia di Caserta e la cooperativa E.V.A. possa essere ripreso per generare azioni diffuse di economia sostenibile, solidale e di contrasto alla violenza economica che rende difficile per molte donne l’uscita dalla violenza”.