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“La proclamo dottoressa per via telematica”; così Serena consegue la laurea in Design per la moda

Grazia Sposito 26/11/2020
Updated 2020/11/26 at 5:45 PM
8 Minuti per la lettura
In epoca di lotta al coronavirus, laurearsi da casa è un’emozione nuova, inedita, diversamente emozionante dell’esperienza classica ma ugualmente soddisfacente. Per questo abbiamo deciso di farcelo raccontare da chi ha vissuto questa nuova emozione sulla propria pelle.

Serena F. rappresenta uno dei tanti studenti che ha concluso il suo percorso universitario, affrontando il colloquio più importante della sua vita per via telematica. Nel suo salotto si è laureata in Design per la Moda, con il massimo dei voti; condividendo questo momento davvero speciale con tutta la sua famiglia.
Il suo progetto di tesi è stato accompagnato anche dall’idea del meraviglioso video “The Androgynous Mind”, che in maniera giocosa ha voluto rompere pregiudizi a volte troppo rigidi legati alla fusione del genere femminile e maschile. Lo ha fatto con la collaborazione di Clemente M., un’artista a tutti gli effetti. Insieme lanciano insieme un messaggio importante, forte. Ognuno di noi, nella propria vita deve essere libero di esprimersi come meglio crede e nessuno dovrebbe ostacolarlo. Soltanto così impariamo a vivere nella libertà e soprattutto lasciamo vivere gli altri secondo il loro modo di percepire la vita. L’arte dei nostri sogni. Allora sì che la nostra società sarà migliore di quella di oggi, perché ognuno sarà in grado di rispettare l’altro.

Augurando ancora a Serena un futuro brillante, ecco la sua intervista:

Ciao Serena e benvenuta all’interno del nostro giornale. Chissà quante volte hai immaginato il tuo colloquio di Laurea, con l’immagine, quella tradizionale, di una Commissione di docenti da affrontare. Da quest’anno tutto questo è cambiato, vista la situazione in cui ci troviamo e la sua gravità. Raccontaci come è stato affrontare il momento della seduta di laurea, indubbiamente uno dei traguardi più importanti di vita.

Si in effetti quando mi sono iscritta all’università e ho iniziato a proseguire con gli esami, mi sono immaginata come sarebbe stato il giorno della discussione della tesi, e mai avrei pensato di farla da casa, attraverso una webcam. Visto il periodaccio si presagiva una situazione del genere, ma fino alla fine avevamo sperato in un cambiamento che però non c’è stato. A dispiacere di più è stato il non poter mostrare alla commissione dal vivo, il lavoro che ho svolto. Molto probabilmente farlo in sede, poteva essere più gratificante per le giornate spese a curare ogni dettaglio della tesi, ma giustamente queste precauzioni sono necessarie a salvaguardare la nostra salute. Devo essere sincera la tensione, l’ansia e la paura di aver improvvisamente dimenticato tutto ci sono state e sono durate per tutti gli interventi delle mie compagne di corso fino al mio turno. A quel punto mi sono caricata di adrenalina puntando lo schermo e dietro tutte le facce amiche della mia famiglia, ho iniziato la mia insolita discussione. Il tempo sembra essere volato, e il saluto dei miei professori mi ha riportato a casa, dove sono passati i 40 minuti più lunghi che abbia vissuto. La proclamazione è stata poi un momento molto carico emotivamente, aver raggiunto il mio obiettivo con il massimo dei voti, ha coronato al meglio il mio percorso. E tra le lacrime di gioia, applausi e grandi sorrisi orgogliosi, mi sono sentita veramente appagata e soddisfatta nonostante l’incredibile situazione.

In cosa ti sei laureata e qual è stato l’argomento della tua tesi?

Mi sono laureata in Design per la Moda, con una tesi intitolata: “The Androgynous Mind, naturalmente creatrice, incandescente e indivisa” l’argomento che ho trattato è appunto l’androginia, in generale come “fenomeno” antropologico ma con un focus speciale sull’androginia nella moda e nello stile di alcuni personaggi cult. Fondamentalmente la tesi è composta da una parte più teorica e argomentativa, e una seconda parte che è il pilastro del lavoro: un progetto di styling con uno shooting a conclusione. Il titolo del progetto è “Dalla Luna” citando Platone nel suo Simposio.

Come nasce l’idea del video “The Androgynous Mind”?

L’idea del video di “The Androgynous Mind” nasce dalla voglia di raccontare il mio lavoro in chiave quasi giocosa: una fusione del genere femminile e maschile come provocazione; mescolare alcuni frame per rompere gli schemi a volte troppo rigidi, che per consuetudine rispettiamo, in una cornice anni ’80. Insieme con Salvatore M., che il videomaker lo fa per professione oltre che per passione, abbiamo pensato a queste scene fatte di sguardi, smorfie, atteggiamenti e tratti del viso che in maniera veloce e dinamica si susseguivano sulle note di “Robot Rock” dei Daft Punk. Ovviamente a rendere tutto perfettamente come lo avevamo immaginato, è stata la collaborazione con Clemente M. un artista a tutto tondo che si è prestato a questo progetto così “audace” per certi versi. Il video infatti è un’introduzione allo shooting che ho realizzato dove i capi selezionati sono stati utilizzati invertendo i generi: la modella in abiti maschili ha sortito un certo effetto, ma Clemente con abiti e accessori da donna è stato molto provocatorio e coraggioso.

C’è un messaggio che vorresti lanciare ai tanti giovani che come te sognano di entrare nel mondo della moda?

Lavorare nel mondo della moda, è sicuramente il sogno di tanti giovani. Quello che ho deciso di intraprendere io è un percorso per arrivare a capire ed inserirmi in tutto quel mondo che c’è dietro le sfilate, le collezioni, piuttosto che le foto delle più note influencer di instagram. Ovviamente lo studio per questo lavoro è tutto, bisogna impegnarsi e aver voglia di farcela per superare gli ostacoli che si potrebbero presentare. Durante questo periodo di studi poi, ho preso coscienza di quanto sia importante essere sempre coraggiosi nell’essere ed esprimere ciò in cui si crede. Troppe volte ci lasciamo prendere dal giudizio degli altri o dai nostri stessi preconcetti, ma la vera indipendenza si raggiunge quando riusciamo a superare certi limiti mentali, quando finalmente decidiamo di essere noi stessi, senza filtri.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Il mio progetto futuro, al momento purtroppo è un po’ in bilico. Tra i miei piani c’era l’idea di spostarmi per vivere qualche esperienza in una città diversa, ma attualmente vista la pandemia in corso, dovrò ridimensionare il progetto alla mia camera da cui procedere con le lezioni a distanza, di un master che ho in programma. Continuerò a studiare fashion styling, ma anche film e fotografia così da proseguire nel perfezionamento il mio curriculum di studi.

di Grazia Sposito

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