Quarant’anni de La Voce del Padrone, quarant’anni che la musica italiana è stata stravolta da Franco Battiato con un album memorabile
È il 21 settembre 1981. Negli USA Endless Love di Diana Ross e Lionel Richie è al primo posto nella Billboard Hot 100 dal 15 agosto e ci rimarrà fino al 16 ottobre. In Inghilterra i Soft Cell comandano la classifica di vendite con la loro Tainted Love. In Italia, poco più di 7 mesi prima, il Festival di Sanremo se l’è aggiudicato Alice con Per Elisa, pezzo scritto proprio insieme a Battiato e a Giusto Pio, classificatasi davanti all’immortale Maledetta Primavera.
È il 21 settembre 1981 e Franco Battiato conquista finalmente e definitivamente il pubblico italiano. Non solo quello contemporaneo, ma anche quello appartenente a future generazioni e generazioni di fruitori di musica. Ma anche di pensatori, di ricercatori, di introspettivi.
A quarant’anni da quel giorno, innumerevoli sono stati gli omaggi ad un album indimenticabile e al Maestro, in seguito anche alla sua scomparsa il 18 maggio scorso.
L’Associazione Culturale Sant’Isidoro e Rockalvi Festival hanno promosso un evento che ha visto come protagonisti la musica e il pensiero di Battiato. “Segnali di Vita. 40 anni de La Voce del Padrone” si è tenuto venerdì 17 settembre al Lizard Club di Caserta. Data casuale? Certo che no! il 17 settembre 1981, infatti, usciva il singolo che anticipava La Voce del Padrone, Bandiera Bianca.
La serata è stata aperta dalla presentazione del libro “Segnali di Vita. La biografia de La voce del padrone di Franco Battiato” di Fabio Zuffanti, scrittore, musicista e critico musicale. Dopo l’intervento dell’autore che ha raccontato ai presenti la genesi del suo lavoro e del suo “rapporto” con Battiato e la sua musica, si è creato un interessante clima di confronto. Una serie di domande e considerazioni che hanno presentato anche ai più giovani tra il pubblico la grandezza del Maestro siciliano.
Dal racconto alla musica: ad omaggiare Battiato attraverso le sue stesse canzoni ci hanno pensato gli Equipaggio Sperimentale. La tribute band è nata nel 2005 da un’idea di Don Marco Rapelli e Filippo Destrieri, storico tastierista, nonché amico personale di Franco Battiato. Completano la band il chitarrista Alessandro Patanè e la flautista Ilaria Sironi.
Il concerto è stato diviso in tre parti, la prima delle quali ha visto l’esecuzione di tutti i brani de La Voce del Padrone. Si è poi passati ad una parte più mistico-spirituale della musica del Maestro, per concludere con una carrellata dei suoi più grandi successi. Un’alternarsi di tipologia di canzoni che hanno dimostrato l’immensa vastità del repertorio di Battiato, ma anche la sua proverbiale versatilità.
Una serata di musica, di riflessione e – inevitabilmente – di introspezione. Era questa l’impressione che davano gli sguardi delle persone che andavano via alla fine del concerto: dal ritmo e la freschezza di Cuccurucucù alla forza di brani come Gli uccelli, il minimo comun denominatore è che ancora una volta Battiato aveva toccato l’anima.
di Angelo Velardi