Chi osa prende molti no: è una verità che gli artisti conoscono, ma anche le persone comuni; quelle che hanno delle grandi capacità ma che, purtroppo, spesso non trovano terreno fertile per poterle esprimere.
E’un fiume in piena Gerardo Giurin, gallerista della aA29 Project Room, Milano/Caserta, che dà voce alle difficoltà costituite dalla mole di passaggi “burocratici” che bisogna attraversare quando si crede in un progetto e lo si vuole realizzare concretamente.
Non bisogna scoraggiarsi – prosegue – perché prima o poi arriva quel sì che, al pari dei tanti no ricevuti fino a quel momento, diventa contagioso e facilita le cose.
In questo caso il sì è arrivato dal direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, nell’accogliere, all’interno del complesso vanvitelliano, “La terra dei fiori”, performance/mostra ideata proprio durante una passeggiata nel Parco della Reggia con gli artisti Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi, come afferma il curatore Daniele Capra.
La mostra è promossa dalla Reggia di Caserta in collaborazione con la galleria aA29 Project Room e gode del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Comune di Caserta. L’evento è realizzato con il sostegno di Oliveo.it, Grand Hotel Vanvitelli, Axa Assicurazioni Loffredo Caserta, Artec, Costa Service, International Broker Art, Fondazione Mario Diana ed è, inoltre, corredato da un catalogo bilingue con le immagini del progetto e testi di Gabi Scardi e del curatore.
L’intento era quello di contrapporre all’idea di degrado, l’idea del cambiamento, in in luogo che già da tempo sta avviando una metamorfosi, prosegue Capra nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento, che ha avuto luogo il 27 aprile scorso alla Reggia di Caserta e a cui la redazione di Informare è stata invitata, partecipandovi con molto piacere.

Parte integrante della mostra l’elegante Eros, cavallo frisone nero, che, insieme ai due artisti, ha inaugurato “La terra dei fiori” sabato scorso, 20 maggio, percorrendo, insieme a loro e ad un gruppo di bardatori venuti appositamente a Caserta da Scicli (paese d’origine di Vinci e Galesi), un breve tratto nel parco della Reggia.
Informare ha partecipato all’inaugurazione e ha trovato questo momento particolarmente emozionante. Un’atmosfera di assoluto silenzio ha accompagnato la breve “processione” laica, caratterizzata da una simbiosi quasi perfetta tra Eros e tutti gli attori coinvolti nell’evento.
La presenza del cavallo non è casuale, come afferma Vincenzo Mazzarella (Responsabile dell’ Area Promozione Culturale Servizi Educativi e Marketing, Ndr.). Proprio a Carditello è nata una fattoria per migliorare la razza equina – prosegue Mazzarella – e l’idea del cavallo non è quindi estrapolata dal contesto Reggia.

“La terra dei fiori” sarà visitabile fino al prossimo 30 giugno ed oltre alla performance, è costituita da una serie di scatti fatti dagli artisti in vari luoghi segnati da una serie di problematiche, sia sociali che ambientali.
In queste foto, Vinci e Galesi compaiono vestiti con mantelli di fiori recisi e incollati uno per uno, proprio come accaduto nel corso della performance del 20 maggio scorso.
L’idea dei fiori è tratta da una tradizione fortemente radicata a Scicli: l’Infiorata, che ha luogo ogni anno in occasione della Festa di San Giuseppe.

Un tema importante, come ci racconta Multiplo (lo studio che ha curato la grafica del catalogo), è il cortocircuito che il lettore genera leggendo il titolo spezzato: la terra dei… Uno che non conosce il progetto pensa “fuochi” e legge “fiori”. Abbiamo cercato di disegnarlo in modo che non fosse diretto solo allo spettatore della mostra ma anche a un lettore diverso, per questo la divisione del materiale in “capitoli”.

A tal proposito, a noi che di fuochi abbiamo sentito parlare fin troppo, non resta che ringraziare Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi per aver ideato questo progetto, che rappresenta – e non solo simbolicamente – la nostra terra, facendo emergere il suo vero volto.
di Teresa Lanna
(amoreperlarte82@gmail.com)