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La telecronaca di Napoli. Intervista allo speaker Decibel Bellini

Giovanni Iodice 06/06/2021
Updated 2021/06/06 at 2:46 PM
5 Minuti per la lettura

Daniele Bellini, in arte Decibel Bellini, è un napoletano, che si avvicina sin da giovanissimo al mondo musicale, mixando i primi vinili già nel 1993, all’età di 13 anni. È speaker dello stadio di Napoli dal marzo 2010: ha presentato serate di Champions League ed Europa League e condotto, all’Olimpico di Roma, le finali di TIM CUP tra Napoli e Juventus nel 2012 e Napoli e Fiorentina due anni dopo. Nel 2018 esce il suo primo singolo dal titolo “Napoli Napoli” e qualche giorno fa “Fuori pericolo”, in collaborazione con Jovine, singolo che permette di sentirsi liberi, rievoca la voglia di passeggiare, dopo il periodo di lockdown. L’artista ci ha raccontato la nascita del singolo ed i suoi prossimi progetti. 

“Fuori pericolo”, è il nuovo singolo prodotto in collaborazione con Jovine e DF04. Ci racconti di questa esperienza musicale?

«La nostra volontà è raccontare quello che abbiamo vissuto, che è successo durante la pandemia. Anche nel video, nella prima parte della canzone, si vede bene la sofferenza che dà, poi, spazio alla voglia di rincontrarsi. È la storia di due innamorati che, alla fine, si incontrano, si abbassano la mascherina e si abbracciano. È un auspicio, una speranza che abbiamo messo in musica con Valerio Jovine e DF04. Abbiamo lavorato molto in studio e pensiamo di aver fatto un ottimo lavoro»

Prossimamente sarai impegnato anche in uno spettacolo teatrale estivo. Ti piace sperimentare?

«Mi piace sempre uscire dalla mia comfort zone per fare cose nuove. Mi piace fare teatro anche se non sono un attore; sperimentare, fare musica, in quanto sono un dj, fare la radio. Attualmente lavoro anche in tv, al “The Peppy Night Show”, condotto dall’amico attore Peppe Iodice. Con la mia squadra, la M4 ho lanciato campagne sui social per raccontare un po’ di me a quante più persone possibili»

La pandemia ha spostato sui social il mondo dell’arte. Qual è la tua opinione a riguardo?

«A me piace incontrare persone, stare in contatto diretto. La pandemia ci ha limitato, ma abbiamo riscoperto un aspetto più social, digitale, virtuale e con la mia squadra cerco di lavorare molto per arrivare a tutti attraverso i nostri canali. Abbiamo lavorato molto per dare una sorta di nuova immagine e di questo devo ringraziare Max e tutto lo staff»

Quanto ti è mancato il calore dei tifosi allo Stadio di Napoli?

«Tantissimo. Mi mancano tantissimo i tifosi, l’ho sempre detto anche quando sono stato ospite in trasmissioni televisive. Fosse per me, li farei tornare subito con distanziamento, con accessi distanziati, con mascherine. Lo stadio senza tifosi è brutto da vedere. Il calcio senza il tifo non è lo stesso».

Cosa rappresenta per te Napoli?

«Napoli è la mia città. Sono nato qui, ci vivo con la mia famiglia, non sono andato via. Riuscire a lavorare e ad affermarsi nella propria città non è semplice. Sono estremamente contento di essere napoletano e nato a Napoli. Mi dà anche energia per ispirazioni nuove, per cercare di fare cose sempre differenti»

Per quello che fai la voce è importante. È ben collocata la voce oggi in un mondo social fatto di immagini?

«C’è “Clubhouse”, nata da poco che dà l’idea della voce. Ci sono, però, ancora poche applicazioni e possibilità per utilizzarla. Presto faremo anche noi su Spotify dei podcast, una sorta di racconto della vita. Fino a questo momento si è privilegiato immagini e video, presto anche la voce»

Ti piacerebbe collaborare con i giovani per progetti innovativi?

«Mi piacerebbe, sono sempre aperto a collaborazioni. Mi piace sentire il parere di chi mi sta intorno, di quelli che sono più giovani. Mi piace leggere i commenti che mi arrivano sui social e sapere che qualcuno abbia delle idee e la voglia di condividerle con me e con la mia agenzia».

La tua estate lavorativa?

«Speriamo di poter suonare dal vivo quest’estate e fare una grande festa in sicurezza».

di Giovanni Iodice

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