Avete mai sentito nominare Sarah Chapman? Se vi è capitato di vedere il film Netflix Enola Holmes 2, sicuramente questo nome non vi è nuovo.
E sì, il sequel dell’omonimo film con la talentosa Millie Bobby Brown, racconta le avventure di una giovane detective che cerca di trovare il suo spazio dietro la figura del fratello, il noto Sherlock Holmes.
Eppure questa volta, la regia non si è limitata a trattare solo di intrighi e misteri, ha ben pensato di inserire al suo interno (seppure basandosi liberamente su una storia vera), la storia di Sarah Chapman, pioniera dei movimenti femministi.
La storia di Sarah Chapman e lo sciopero delle Matchgirls
Sarah Chapman, nata in Inghilterra nel 1865, è stata una delle leader dello sciopero di Bryant & May Matchgirls del 1888. Quinta di sette figli, a soli 19 anni, insieme alla madre e alla sorella maggiore, era impiegata come macchinista all’interno della Bryant & May, una fabbrica di fiammiferi.
I fiammiferi della fabbrica erano però creati utilizzando un particolare tipo di fosforo bianco, causa di gravi malattie come la necrosi della mandibola. Quest’ultima si sviluppava per inalazione di vapore di fosforo e si manifestava con mal di denti e sintomi influenzali fino ad arrivare alla necrosi.
La Bryant & May era a conoscenza della situazione eppure, se un lavoratore lamentava di avere mal di denti, veniva automaticamente licenziato.
A tutto ciò si aggiungevano orari di lavoro di almeno 10 ore e bassi salari spesso sottoposti ad ingiuste detrazioni. A denunciare la situazione, fu l’attivista Annie Besant all’interno de ”The Link”. Di tutta risposta a quell’articolo, la Bryant & May cercò di costringere i dipendenti a firmare dichiarazioni in cui negavano quelle accuse, i lavoratori si opposero. Il 5 luglio 1888 circa 1.400 ragazze e donne scioperarono.
Fedele alleata delle coraggiose donne, dopo un incontro con la Chapman ed altre tre giovani, Annie Besant assicurò la sua assistenza nella formazione di un vero e proprio comitato di sciopero. Mary Naulls, Mary Cummings, Sarah Chapman, Alice Francis, Kate Slater, Mary Driscoll, Jane Wakeling ed Eliza Martin furono i primi membri di questo comitato.
Riuscendo a farsi sempre più spazio in quel mondo, le giovani donne riuscirono ad ottenere l’aiuto di Toynbee Hall e del London Trades Council. Il passo successivo, fu l’istituzione di un sindacato (l’Union of Women Match Makers), ben dodici donne furono elette al comitato, tra cui proprio la Chapman.
Questo divenne il più grande sindacato femminile del paese e la stessa Chapman divenne prima rappresentante dell’Unione al Trades Union Congress (TUC).
Perchè questa storia è così importante?
Lo sciopero delle fiammiferaie del 1888 è stata «la prima azione sindacale in assoluto intrapresa da donne per le donne. Ha migliorato per sempre le loro condizioni di lavoro».
Dopo tutto l’accaduto, la fabbrica di Bryant e May ricevette cattiva pubblicità da questi eventi e nel 1901 annunciarono che la loro fabbrica non avrebbe più usato fosforo bianco. Nel 1908, la Camera dei Comuni approvò una legge che proibiva l’uso del fosforo bianco nei fiammiferi dopo il 31 dicembre 1910. Con lo sciopero delle Matchgirls, per la prima volta, un sindacato di lavoratori non qualificati ha scioperato per una migliore retribuzione e condizioni di lavoro a Londra.
Un piccolo gruppo di ragazze riuscì a sensibilizzare l’intera opinione pubblica sulle pericolose condizioni di lavoro e sui bassi salari, un piccolo gruppo di ragazze riuscì a fare il cambiamento, riuscì ad essere il cambiamento.
La Chapman e gli altri coinvolti nello sciopero sono ormai riconosciuti come ”pionieri della parità di genere e dell’equità sul lavoro che hanno lasciato un’eredità duratura al movimento sindacale”.
Studiare, conoscere e ricordare storie come queste è fondamentale, è grazie a loro se oggi abbiamo il coraggio di lottare per ciò che ci spetta. Sarah ha fatto da aprifila a quelli che sono i moderni movimenti femministi e più in generale ai movimenti per i diritti dei lavoratori.
Grazie dunque ad Enola Holmes per averci raccontato questa storia, la storia di una donna che ha lottato per e con le donne.