La premessa per poter parlare di prevenzione o sicurezza in strada, sia a piedi che in auto o moto è spiegare il concetto di Strada: essa deve potersi intendere come luogo di incontro, di lavoro, uno strumento di circolazione, utile a spostarsi riducendo le distanze e che essendo un punto di riferimento, è di libero utilizzo da parte di tutti, e su di lei convergono interessi, necessità, esigenze il l suo utilizzo deve essere regolamentato.
In tal senso poter affermare che la strada non è una pista, una discarica e, soprattutto, non è una proprietà personale ma un luogo da rispettare insegnandolo sin da bambini ai prossimi fruitori.
Tra gli strumenti per una buona educazione stradale per i più giovani si possono annoverare gli occhiali per la simulazione alcol e droghe che sono stati progettati a scopo educativo per la sensibilizzazione al consumo eccessivo di queste sostanze e permettono di vedere quali sono i possibili effetti sulla visione e guida, simulando un reale stato di ebrezza e sotto effetto di droghe. La distorsione visiva è tale che la valutazione delle distanze risulta più complicata e di conseguenza i movimenti sono più lenti e imprecisi, così come accade in realtà. Sono dei dispositivi che possono essere utilizzati in tanti percorsi ed esercizi facili e divertenti, ma che possono insegnare davvero tante e trasmettere un’importantissima consapevolezza dei pericoli alla guida in uno stato di alterazione psicofisica.
Un ulteriore mezzo nel breve e medio termine può essere sicuramente il “Patentino del Buon Cittadino” che risponde all’esigenza di stimolare nei bambini un sano agonismo, partecipando con ancora più entusiasmo alle attività educative proposte dal personale docente, consapevoli che alla fine riceveranno un premio: il patentino appunto che i bambini possono conservare. Un progetto questo che crea molto entusiasmo tra i piccoli allievi cosi come segnalato da diversi comandi di Polizie Locali che lo stanno utilizzando perché in grado di trasferire loro diverse nozioni e rafforzare in loro la memoria e l’immaginario per quando un giorno saranno in strada a guidare realmente.
Numerosi sono anche i giochi per insegnare le buone pratiche alla guida; uno simile al “gioco dell’oca” viene effettuato utilizzando delle carte da gioco con indicazioni stradali e scelte da seguire che in base alle scelte del giocatore assegnano benefici o fanno tornare indietro: vince chi meglio conosce correttamente come effettuare le manovre nel percorso.
Non mancano simulatori di guida automatici per auto e moto e bici per una corretta condotta da tenere in strada.
Insomma l’educazione stradale per una giusta prevenzione – che impartisca ai più giovani, a quelli che un domani saranno automobilisti e che comunque sfrutteranno la strada in maniera più “diretta”, non solo la conoscenza dei segnali ma anche e soprattutto i corretti comportamenti da adottare.
Ma perché tutto questo?
Perché solo comprendendo che la strada, in quanto “pubblica”, soggiace a determinate leggi come detto all’inizio e soprattutto impone prudenza e rispetto nei confronti di se stessi, degli altri e dell’ambiente, si può sperare in una riduzione degli incidenti e in una mobilità più sostenibile
C’è davvero molto da fare per migliorare il modo di utilizzare le strade e ciò non riguarda solo i bambini ma purtroppo anche gli adulti che talvolta guidano sprezzanti del pericolo e disattendendo puntualmente il Codice della Strada. A questo proposito, va sempre più diffondendosi l’imperativo di non limitarsi a rispettare passivamente un regolamento, di non tutelare semplicemente una situazione di fatto, ma di sforzarsi in prima persona per cambiare le cose, per migliorare quello che si può facendo la propria parte e diventando bravi e consapevoli utenti della strada.
di Antonio Di Lauro