Giugliano – Bagno di folla lo scorso Giovedì 9 Marzo allo Chalet del Centro per la presentazione di “Una Rivoluzione Sentimentale”, il nuovo romanzo della scrittrice Viola Ardone che ha riscosso e sta riscuotendo molto successo e che è stato inserito dal periodico “Panorama” tra i migliori libri del 2016.
Dopo il primo romanzo “La ricetta del cuore in subbuglio”, Viola presenta un libro che non è soltanto una storia avvincente, ma un romanzo che tratta anche temi sociali di grande attualità, dando quindi la possibilità di interrogarsi su di essi. Tanti e intensi gli aspetti affrontati nel romanzo: il mondo della scuola, la tossicodipendenza, il disagio psicologico, le difficoltà occupazionali, la guerra tra classi ma soprattutto la Terra dei Fuochi, un territorio difficile per il quale si parla sempre e quasi esclusivamente di malaffare e altre situazioni negative, ma mai della vera umanità delle persone che, invece, la vivono.
Viola insegna presso il Liceo Scientifico A.M. De Carlo, noto liceo del comprensorio giuglianese. Ed è molto probabilmente dalla sua professione che ha tratto la storia narrata nel suo nuovo libro.
Zelda – questo il nome della protagonista del romanzo – e come ci fa sapere la stessa Viola, era anche il nome della moglie di Scott Fitzgerald, anche lei una scrittrice che, seppur messa in ombra dalla celebrità del marito, ha tanto intrigato Viola, perché possedeva una bellezza un po’ “selvaggia”, un po’ “sfuggente”, e tale carattere è rimasto nel personaggio di Zelda, in un contesto diverso. Zelda è una giovane ragazza napoletana molto colta, proveniente da una buona famiglia, con un passato di ricercatrice universitaria, che ad un certo punto, un po’ per capriccio e un po’ per scommessa, si ritrova ad insegnare in un liceo di Scogliano, immaginario paese di periferia della provincia di Napoli ma che, in realtà, di immaginario ha soltanto il nome. E ciò innesca in lei una rivoluzione vera e propria. Zelda, quindi, si ritrova in questo liceo di provincia, lontano dalle sue certezze un po’ borghesi, un po’ “snob”. Si ritrova ad insegnare italiano agli alunni della sua classe che di grammatica ne sanno ben poco e ben poco vogliono saperne.
Non vogliono domande dalla loro insegnante, ma vogliono le risposte alla loro adolescenza che qualcuno ha avvelenato, come la terra in cui vivono: la Terra dei Fuochi.
Camus diceva: “Cos’è un uomo in rivolta? Un uomo che dice no!”, ebbene gli alunni di Zelda hanno intenzione di fare una rivoluzione: ribellarsi ad una discarica abusiva.
Una rivoluzione che investirà Zelda stessa che, nel suo primo anno di esperienza da insegnante, cambierà il suo punto di vista sulle cose e imparerà a confrontarsi con la realtà: uscirà da quel suo mondo di certezze meramente teoriche e capirà che nella vita bisogna sporcarsi le mani, prendersi responsabilità.
Imparerà ad investire tutta se stessa sia nell’insegnamento sia nella capacità di mettere in discussione tutta la sua vita, accettando di diventare lei stessa un’adulta. Quindi, durante l’anno, si crea una vera e propria osmosi: Zelda insegna ma impara anche.
E la scrittrice, Viola, conosce perfettamente questa osmosi, come affermato durante la presentazione dinanzi ai suoi colleghi, anch’essi presenti all’evento, e ai tanti suoi alunni. Molto numerosi anche gli studenti di altre classi che, pur non essendo suoi allievi, erano presenti lì spontaneamente, come anche altri giovani.
Dinanzi a questa grande partecipazione sorge un quesito: Viola avrà portato un’altra rivoluzione? Probabilmente sì!
D’altronde “tutti e ciascuno hanno diritto alla propria Rivoluzione. E la Rivoluzione, prima o poi, arriva.”