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La quarantena di Napoli Nord

Redazione Informare 04/06/2020
Updated 2020/06/04 at 3:32 PM
4 Minuti per la lettura

Napoli Nord viene, molto spesso, citata per casi di cronaca e per alcune personalità tutt’altro che onorevoli, ma bisogna, come in tutti i casi, dar spazio a tutte le storie, in particolar modo, quelle belle. 

La storia di oggi parla di un’associazione di Secondigliano, il Larsec, acronimo di Laboratorio di Ri-scossa Secondiglianese, esplicato anche nel loro logo attraverso un fulmine.  

La porta del Larsec si spalanca su P.zza Luigi di Nocera, l’interno è molto piccolo ma davvero accogliente e pieno di libri, locandine e materiale di tutte le attività che portano avanti all’interno del quartiere. Durante la quarantena, sono stati tempi davvero duri, e il territorio in modo spontaneo ha manifestato i suoi bisogni. 

Il Larsec insieme ad altre realtà esistenti come parrocchie, comitati, associazioni e singoli cittadini ha creato la rete territoriale di solidarietà” raccogliendo tutte le necessità. 
Affinché si potesse subire il processo di concretizzazione c’era bisogno di fondi e Paolo Siani, fratello di Giancarlo, venuto a conoscenza di ciò ha contribuito economicamente, scatenando una catena di solidarietà. Alcuni negozi del territorio diventano parte integrante della ‘’rete’’ cioè punti di raccolta alimentare dove si può acquistare e lasciare alla cassa.  

Vincenzo Strino, il fondatore del Larsec, mi racconta come i primi pomeriggi, passati insieme ad altri volontari, in rassegna ad ogni singolo domicilio per consegnare il ‘’pacco’’, lo abbia alcune volte scosso, poiché assisteva ad appartamenti microscopici o situazioni economiche disagiate. Già alla seconda settimana di attività, cambiando il metodo di consegna, sono circa 150 le famiglie aiutate senza mai fermarsi per l’intera quarantena. 

Ma Secondigliano ha bisogno anche d’altro e così nasce anche il ‘’libro sospeso’’, pratica già in uso in precedenza a Napoli, ma che acquista un significato più profondo durante il lockdown. 

Posti su un tavolino fuori la sede, i libri, vengono messi a disposizione di tutti i passanti. 
La disponibilità, di questa quantità di libri, è possibile poiché prima della pandemia il Larsec ,insieme ad un editore, avevano trovato il modo di svuotare un magazzino e realizzare ancora un altro grande progetto: un teatro. 
Tuttavia il Larsec esiste, e resiste, dall’estate del 2014 con tante attività e molti obiettivi raggiunti. Una delle attività più tranquille ma che aiuta, nel concreto, il quartiere è ‘’Aperitivo con l’autore’’ che ormai è appuntamento fisso da circa due anni. 

Un vero salotto letterario, quasi d’altri tempi, ambientato sul corso Secondigliano nell’enoteca Passaro.
Come si può notare non ci sono abbastanza parole per riassumere tutte le attività e la voglia di fare che animano i volontari, ma proprio durante la chiacchierata avuta con Vincenzo ed altri due ragazzi presenti in sede, Francesco e Gaetano, abbiamo provato a sviscerare cosa significa ‘’fare qualcosa per il proprio quartiere’’. 

Talora siamo propensi a fantasticare con le idee senza soffermarci sui gesti più semplice ma che rappresentano il vero aiuto, come: passeggiare per il proprio quartiere, iniziare a conoscere quell’enoteca sul Corso Secondigliano. 
I progetti futuri, per il quartiere e per il Larsec, sono tanti ed hanno bisogno di molta dedizione la voglia di fare non manca. 
 

di Rosa Cardone

TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE N°206
GIUGNO 2020
 

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