Fedeltà: alcuni scienziati statunitensi hanno studiato il fenomeno e hanno elencato alcuni consigli per sapere se fidarsi o meno della persona amata.
L’infedeltà esisterà finché esisteranno le relazioni, visto che il tradimento è storico quanto l’essere umano.
Fidarsi della persona amata è l’obiettivo quando si intraprende una storia d’amore, ma dobbiamo essere coerenti con noi stessi ed ammettere che non tradire è una scelta e cedere alla tentazione, prima o poi, potrebbe accadere a tutti.
L’argomento è stato studiato per cercare risposte alla domanda: perché si arriva al tradimento?
Psicologi dell’Università Statale della Florida, hanno studiato quali sono i segnali che possono portare al tradimento, monitorando circa duecento coppie neo sposi, arrivando all’identikit dell’infedele.
Il comportamento dell’infedele
I ricercatori hanno analizzato le informazioni relative al rapporto di coppia, ai momenti di intimità ed ai tradimenti che possono esserci stati nel periodo antecedente il matrimonio oppure da single. A termine di questa analisi hanno tracciato i segnali della fedeltà e dell’infedeltà: lo studio ha fatto emergere diversi risultati, qualcuno prevedibile, altri invece decisamente curiosi. Quello più inaspettato è rivolto a coloro che sono soddisfatti della propria vita sessuale, infatti proprio costoro hanno più probabilità di tradire il proprio partner. La risposta a questo dato curioso è che queste persone hanno un approccio con il sesso meno timido e quindi hanno la tendenza a cercare il piacere anche al di fuori del rapporto di coppia.
Dai risultati è emerso che i più giovani e coloro che non sono soddisfatti dalla propria relazione (non intesa dal punto di vista sessuale) sono tendenti al tradimento. È emerso che le persone più predisposte al tradimento, sono gli uomini che hanno diverse brevi relazioni nel periodo prematrimoniale.
Nel tradimento non conta la bellezza
Riguardo al gentil sesso, è emerso dallo studio dei ricercatori statunitensi, che le donne meno attraenti sono quelle che tendono di più a tradire rispetto a quelle molto più affascinanti e di gradevole aspetto.
Gli studiosi hanno concluso con due test relativi all’infedeltà: il primo “evaliative devaluation”, sottoponendo alle persone fotografie di uomini e donne di media-alta attrazione, constatando che hanno meno predisposizione al tradimento coloro che distoglievano prima lo sguardo dalle immagini, oppure chi svalutava le persone raffigurate. Il secondo test invece è “attentional disengagement”, che testa la capacità di distogliere l’attenzione nei confronti di una persona attraente.
Possiamo dire che nonostante gli studi fatti dagli psicologi americani, che sicuramente possono aiutare a capire l’infedeltà del partner, si è in grado comunque di percepire la fedeltà della persona amata, quindi penso che la cosa più utile, sia quella di capire invece cosa possa servire in un rapporto di coppia per far aumentare sempre di più l’amore e l’attrazione reciproca, cioè amarsi con passione, e perché no, anche con un pizzico di trasgressione.
di Luigi Di Mauro