In data 3 ottobre, Donald Trump viene ricoverato per covid 19 per poi rientra alla Casa Bianca in “perfetta forma” solo 3 giorni dopo. Ma quale sarà mai la cura miracolosa somministrata al Presidente degli Stati Uniti d’America? Dai dati che emergono si tratterebbe di un protocollo di cura sperimentale, basato su di un cocktail di farmaci di sintesi. In particolare, Trump si è sottoposto a due anticorpi monoclonali sintetici ovvero farmaci intelligenti, potenti ed efficaci che colpiscono in modo mirato il virus impedendogli di entrare all’interno delle cellule. In aggiunta il Remdesivir che impedisce al virus di replicarsi all’interno delle cellule. E in fine gli sono state somministrate forti dosi di cortisone per placare lo stato infiammatorio. Un protocollo intenso che pare sin ora abbia avuto esito positivo.
“Essere stato contagiato dal Covid è stata una benedizione di Dio”
La controversa affermazione di Donald Trump alla sua prima intervista post-ricovero ha aperto alle più varie interpretazioni ma forse si tratta realmente di una benedizione per i cittadini americani. D’altronde Trump ha sempre attaccato duramente gli scienziati e questa potrebbe essere l’occasione per ricredersi sul loro operato. Il cocktail farmacologico somministratogli ha permesso a Trump di mostrarsi al mondo in piena forma rendendo chiari due aspetti: primo, non ha nessuna intenzione di rinunciare alla campagna elettorale; secondo, c’è speranza per tutti. Il Presidente ha, infatti, assicurato che il protocollo sperimentale sarà somministrato gratuitamente a tutti coloro che ne avranno bisogno.
Quando e come questa cura sperimentale sarà disponibile globalmente e standardizzata è ancora presto per saperlo. In effetti, la sperimentazione eseguita su singolo paziente è autorizzata in America in casi particolari, assimilabili nel diritto italiano alla “cura compassionevole”. In un paese dove si contano a oggi 210.000 morti da corona virus potrebbe essere un’eccezione legislativa. Pertanto gli USA hanno già stanziato 400 mln di dollari per la produzione dei farmaci.
Gli anticorpi monoclonali
Gli anticorpi monoclonali sono nuovi farmaci attualmente utilizzati per curare tumori e malattie autoimmuni. Questi possono essere di sintesi (come quelli somministrati a Trump), o naturali come quelli estratti dal sangue di coloro che hanno superato la malattia. Nella fattispecie del covid la somministrazione di questi anticorpi preverrebbe il contagio, bloccherebbe la diffusione del virus nei tessuti di chi è già malato e guarire gli ammalati. Sono molte le case farmaceutiche che producono anticorpi monoclonali, ma al momento la disponibilità non è tale per una somministrazione diffusa a tutti coloro che potrebbero ammalarsi di covid. Mentre la produzione in scala mondiale necessita, oltre che di tempo anche d’investimenti adeguati, le Big Pharma già annunciano che in 4/5 mesi incrementeranno la produttività degli stabilimenti esistenti.
Disposizione opposta per i vaccini i cui stabilimenti e sistemi di produzione sono ben diffusi. Inoltre i vaccini presentano costi molto più bassi rispetto alla sintesi di anticorpi monoclonali. Purtroppo l’ipotesi di ottenere a breve un vaccino, al di là dei messaggi elettorali, è lontana.