raffaele picaro

“La corruzione uccide il futuro”: le parole di Raffaele Picaro a Casal di Principe

Redazione Informare 16/07/2023
Updated 2023/07/15 at 8:11 PM
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Il 29 Giugno alle ore 17.30 presso il Teatro della Legalità di Casal di Principe, si è tenuto il dibattito “La corruzione uccide il futuro”; tra i numerosi relatori, istituzioni che ogni giorno si occupano di prevenzione e contrasto ai sistemi di corruzione, abbiamo intervistato il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università L. Vanvitelli Raffaele Picaro.

Il tema centrale del convegno di oggi verte sulla corruzione; nello scenario ordinamentale italiano, la questione è la mancanza di una legislazione adeguata a fronteggiare il fenomeno, oppure è un problema di applicazione della questione relativa a tale legislazione?

«Partiamo dal tema di oggi, il fenomeno corruttivo legato al PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – con una prospettiva che guarda la generazione futura; l’iniziativa è particolarmente pregevole, presentandosi dall’alto contenuto etico, proprio per il particolare occhio di riguardo volto alle nuove generazioni. In realtà io non credo che manchi una disciplina adeguata, il problema che può essere preoccupante, sono soprattutto questi ultimi provvedimenti normativi, rispetto al disegno riformatore che si era realizzato con la Riforma Cartabia, che rischiano di realizzare degli interventi singoli che non guardano in maniera sistemica l’insieme delle disposizioni, con un possibile pregiudizio rispetto al complessivo funzionamento del sistema giustizia, mi riferisco nello specifico all’abrogazione del reato d’abuso d’ufficio. Il tema andava discusso, approfondito e riguardato, però probabilmente bisognava farlo con una maggiore serenità d’approccio ed anche riguardando in maniera consapevole quelle che potevano essere le ricadute sotto il profilo prospettico; bisogna fare attenzione a ciò che si va a creare sotto il profilo normativo, senza essere troppo istintivi nell’adottare normative che poi potrebbero risultare pregiudizievoli soprattutto in un momento di delicatezza come quello dell’attuazione del PNRR. È un momento particolare per il nostro paese, siamo tutti ovviamente interessati al fatto che si operi nel migliore modo possibile».

Tornando al tema cardine del convegno, secondo lei l’essere corrotto è inscritto nella natura dell’essere umano?

«Credo che l’attenzione alla cultura della legalità, soprattutto se rivolta alle giovani generazioni, diventa uno stimolo a guardare il fenomeno corruttivo come qualcosa che risulti essere contrario ad un sistema democratico ordinamentale modello; il fenomeno corruttivo è presente, ed oltre all’aspetto repressivo, bisogna agire molto sulla coscienza dei giovani, facendo nascere dei fermenti di repulsione verso queste condotte minatorie del benessere comune. In questo modo, attraverso la valorizzazione dell’informazione nei giovani rispetto all’entità del fenomeno, riusciranno a prendere le distanze dal reato corruttivo».

La società attuale quali aspettative offre ai giovani per quanto riguarda l’educazione e la formazione?

«Questa terra, territorio della provincia di Caserta, sta vivendo un momento molto felice, quest’oggi ne è la testimonianza; non è una circostanza isolata. Come Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, dal mio punto di vista, non posso non constatare il particolare momento di serenità che vive il nostro territorio, oggi sono presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine ai massimi livelli, un fattore di fondamentale importanza per le giovani generazioni. Quindi oltre all’attenzione al fenomeno della corruzione, in senso lato, in termini quindi di repressione dello stesso, molto si sta facendo anche sotto il profilo della prevenzione».

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