Studiando quella che è la storia della birra, sembrerebbe proprio che questa bevanda sia derivata da un ingenuo errore avvenuto qualche migliaio di anni fa da parte di una donna, la quale dimentica un piatto di cereali all’aperto che si bagneranno a causa di una pioggia. Accorgendosi di quanto accaduto qualche giorno dopo, notò che da quei semi fuoriuscì una soluzione paglierina… e così nacque la birra. La birra nasce circa nel 4500 a.C. in Mesopotamia. I Sumeri furono i primi ‘’birraioli’’ anche se, da alcune testimonianze, si evince che anche in Egitto era una bevanda molto diffusa, la stessa Cleopatra la beveva e la donava ai propri Dei.
Popolo che di certo fa parte della storia di questa bevanda è il popolo celtico, che sia prima sia dopo i conflitti mondiali, in Gallia, in Britannia e in Irlanda consumano fiumi di birra. Una nota importante per quanto riguarda quella che è la storia della birra, è quella di quando quest’ultima iniziò ad essere prodotta all’interno dei conventi, infatti proprio da allora vennero introdotte delle regole sulla sua produzione. Una delle principali regole fu quella di non usare più spezie, ma di introdurre il luppolo affinché questa bevanda venisse aromatizzata.
Con il passare degli anni si arriva alla figura del “mastro birraio”, che nacque in Germania attorno all’anno 1000, a Monaco di Baviera, vi è la scuola più famosa (tutt’oggi in attività ndr.). Qualche centinaio di anni dopo, venne anche definitivamente proclamata la propria purezza, indicando le materie prime da utilizzare durante il ciclo produttivo, e precisamente: malto d’orzo, luppolo e acqua.
Con il passare degli anni, la produzione di birra aumentò sempre di più in tutta Europa, tanto che all’inizio del XVII secolo giunse in America.
Per quanto riguarda invece quella che è la storia della birra in Italia i primi a berla furono gli Etruschi, a differenza dei Romani che prediligevano il vino, anche se non disdegnavano. Un aneddoto curioso è che in quel periodo, la birra veniva consumata dagli uomini, mentre le donne potevano consumarla solo sotto prescrizione medica. Iniziò a diffondersi sempre di più questa bevanda sulla nostra penisola, anche se veniva solo importata e non la si produceva. La sua produzione in Italia cominciò all’inizio del XVIII secolo, nel nord della Nazione. Un aspetto curioso è riferito alle prime produzioni di birra in Italia, infatti essendo ad alta fermentazione, risultavano molto forti e quindi venivano corrette con l’acqua per renderle più bevibili. L’aspetto storico lo concludiamo ricordando che la prima fabbrica di birra in Italia è stata “Le Malterie Italiane” di Avezzano.
I benefici che la birra può apportare al nostro organismo sono numerosi. Questa bevanda è ricca di antiossidanti, vitamine, minerali ed altri nutrienti essenziali. Un altro aspetto positivo della birra è sicuramente quella che è meno calorica di molto bevande, come succhi di frutta e superalcolici. Naturalmente non dobbiamo dimenticarci che si tratta di una bevanda alcolica, quindi deve essere consumata con moderazione. Inoltre da studi effettuati su questa storica bevanda, è stato riscontrato che un giusto consumo di birra aiuta a ridurre il colesterolo cattivo e aumenta quello buono, inoltre riduce anche il rischio di infarti ed ictus. Un ulteriore aspetto, forse il più importante, è quello derivante dal luppolo: studi scientifici hanno scoperto che contiene un fitocomposto, nella fattispecie lo Xantumolo (XN), che è dotato di numerose proprietà benefiche e antiangiogeniche, che è in grado di indebolire malattie impedendo che si diffonda, contrastandola.
Ricordiamo che il consumo moderato di birra non fa assolutamente ingrassare, da studi effettuati si evince che bevendo mezzo litro di birra a bassa gradazione, le kcal variano da 150 a 300. Naturalmente queste ultime aumentano se la gradazione alcolica della birra è più alta. Infine possiamo concludere ricordando che esistono sia birre industriali che artigianali. La differenza qual è? Quella industriale a differenza di quella artigianale è sempre filtrata, pastorizzata con aggiunte di additivi. Nonostante si possa migliorare la conservazione, un aspetto importante del processo produttivo viene modificato, ovvero la fermentazione, che viene bloccata. Vitamine e minerali si perdono durante il processo di pastorizzazione in quanto molto sensibili agli sbalzi termici.
È sempre bene ricordare che si tratta di una bevanda alcolica che va bevuta con moderazione e responsabilità.
di Luigi Di Mauro