Si dice che un evento non si ripresenti mai nella stessa identica maniera, non tanto per l’evento in sé piuttosto per il motivo che ogni volta l’essere umano elabora gli stimoli esterni in maniera differente, a seconda del tempo e delle circostanze.
26 agosto 2022, a Castel Volturno oltre alla brezza marina di fine estate spira nell’aria qualcosa di diverso eppure dal sapore conosciuto. Sta per tornare Jovanotti, tre anni dopo l’ultima volta, sta per tornare il Jovabeachparty, accompagnato da uno spirito particolare perché in molti sanno del 2019 e quindi coscienti che questa è un’occasione da non poter perdere.
È un carpe diem quello dei 25mila fan presenti, entrano dopo kilometri di fila, bagnati dagli idranti della protezione civile per il caldo di una giornata che si prospetta lunga e stancante. Eppure danzano senza cedere il passo alla fatica, nemmeno dopo 9 ore di concerto, è una festa che lascia una scia o meglio, per citare – “Ti porto via con me” – una famosa canzone del Jova, “un desiderio invincibile che lascia una scia”. Lorenzo Cherubini, classe 1966. Un cinquantacinquenne vestito da pirata che canta, balla, suona, salta, diverte e si diverte. Non si ferma mai, neanche un secondo, monta in bici tra i ragazzi, i bambini e gli anziani e c’è spazio per tutti, anche per i diversamente abili, gentilmente accomodati in una tribuna per godere dello spettacolo.
Un’energia illumina tutti, come quella del sole raccontata in un filmato mostrato nel pieno dello show. Un video proietta il volto di Margherita Hack che spiega l’origine dell’energia: «Ogni stella è una fonte di energia ma quella che io conosco e sperimento è quella solare».
E a proposito di stelle, a Castel Volturno è la notte dei desideri, quando si accendono le luci degli smartphone tutto diventa possibile, come in natura, perché tra i tanti messaggi del Jovabeach c’è quello dell’uomo che non fa parte del mondo perché egli stesso il mondo. E dunque rispettare sé stessi vuol dire prendersi cura di ciò che ci circonda, come la spiaggia del Flava Beach, location perfetta dell’evento. Una lunghissima distesa di sabbia, il litorale domizio accoglie in due giorni il popolo di Jovanotti. Sotto il sole a picco delle 14, la gente gira liberamente per gli stand del villaggio, allestito con street food e docce per potersi rinfrescare. Il mare invece non si tocca, i cartelli vietano la balneazione. Intanto suonano musiche da tutto il mondo dai tre palchi circondati da giovani in festa. Le luci del tramonto si incontrano con quelle del main stage che si spengono a mezzanotte tra l’emozione generale.
Le corde vocali stremate, tra un hit e l’altra, suonate tutte dal “corsaro” impossibile non cantare all’unisono.
A spezzare le continue esibizioni dei numerosi artisti invitati, compaiono clip che raccontano il pianeta e la sua ricchezza. Al di là delle prese di posizione per i favorevoli o contrari agli eventi sulle spiagge, si sa che la musica è un mezzo e il messaggio di Jovanotti è stato efficace: esiste la possibilità di cambiare le cose, una chance per le nuove generazioni di invertire la rotta verso il rispetto della Terra. Al Flava Beach l’organizzazione – almeno all’interno della struttura – ha funzionato, tutti si impegnavano per dimostrare che il tema ambiente sta a cuore soprattutto alla nuova generazione. Jovabeachparty è stata una ventata di positività, e a proposito: «Riprendiamoci questo termine, che è un termine bellissimo». Le parole di Lorenzo fanno chiaro riferimento ai due sofferti anni di pandemia. Guardare la vita dal giusto punto di vista perché «Ce la facciamo» dice Jovanotti, che lascia un segno con i suoi discorsi, un sentire comune, atmosfera di pace e condivisione, in un territorio dal passato e dal presente complicato ma di riconosciuto fascino e bellezza.
TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE
N°233 – SETTEMBRE 2022