L’interminabile vertenza Jabil, iniziata undici mesi fa, con l’annuncio di 350 esuberi sta avendo in questi giorni un epilogo drammatico, con l’invio a 190 lavoratori delle lettere di licenziamento.
In questi mesi, il percorso di esodo incentivato e di ricollocazione, aveva avuto dei discreti risultati, portando di fatto al dimezzamento degli esuberi ma alla scadenza della CIGS del 25 maggio, la multinazionale americana, senza alcun preavviso ha proceduto con i licenziamenti, nonostante le lunghissime trattative che si sono succedute durante tutto il week end, fino ad orari notturni, per cercare di arrivare ad una soluzione meno tragica per tante famiglie.
Al tavolo ministeriale era stata quasi definita l’intesa per ulteriori 9 settimane di cassa in deroga, interventi sulla formazione dei dipendenti e ricollocazione degli esuberi, quando improvvisamente l’azienda ha abbandonato il tavolo, non riuscendo a trovare l’avvallo né del governo né dei sindacati, per il licenziamento di coloro che in questo lasso di tempo non riuscissero a ricollocarsi.
Al momento Jabil procede con l’invio di note stampa in cui conferma la validità dei licenziamenti senza voler ancora interloquire con le parti sociali.
Oggi, presso la regione, vi è stata un’apposita Audizione per comprendere lo stato dell’arte alla presenza delle rappresentanze sindacali territoriali. Il percorso della multinazionale illustrato un po’ da tutti, è tutt’altro che specchiato, acquisizioni di società importanti sul territorio come Marconi, Siemens, Ericsson seguite da richieste continue di ammortizzatori sociali e dichiarazioni di esuberi strutturali.
“E’ incredibile quello che è stata capace di fare questa multinazionale sul nostro territorio, con l’incomprensibile miopia da parte delle istituzioni, allertate a tutti i tavoli e a tutti livelli, ad ogni acquisizione, fino all’ultima di Ericsson. Oggi con questi licenziamenti consentiamo alla Jabil addirittura di bypassare le leggi del nostro Stato!”, è la dichiarazione del segretario Regionale dell’UGL Metalmeccanici Luigi Marino, prosegue sulla stessa linea Lucia Dello Iacovo, coordinatrice Jabil per UGLM, “Quello che è assolutamente incomprensibile è il perché la Jabil, che ha fruito negli anni di innumerevoli proroghe della CIGS e tutti gli ammortizzatori possibili, oggi rifiuta le settimane di cassa in deroga per il COVID, neanche per poter dare la possibilità a quei lavoratori che vogliono ancora seguire un percorso di ricollocazione. Va anche considerato che da marzo questo processo si è quasi arrestato, a causa dell’emergenza. Un processo portato avanti solo da due o forse tre aziende, a dispetto delle CINQUANTA che Jabil aveva portato all’ultimo incontro Ministeriale. Almeno questo tempo a questi lavoratori era dovuto.”
La regione alla fine dell’incontro ha espresso, per quanto gli concerne, la messa a disposizione di tutti gli strumenti per evitare il disastroso impatto sul territorio.