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ITAF, il Teatro linguaggio universale per Giovani Eccellenze Italiane

Angelo Velardi 26/06/2019
Updated 2019/06/26 at 9:40 AM
5 Minuti per la lettura

Eccellenza e ITAF: qual è il nesso?

La parola “Eccellenza” deriva dal latino excellentia, dal verbo excellĕre, che significa superare, eccellere.
In italiano il sostantivo ha assunto anche la sfumatura di chi, eccellendo in un campo, diventa fiore all’occhiello del suo paesino, della sua città, del suo popolo, della sua nazione.
Ma cosa c’entra tutto ciò con l’acronimo ITAF?

In un’epoca in cui l’Italia intera viene bombardata da politiche scellerate, eventi tragici e dai problemi che la attanagliano, sembra si sia quasi persa di vista ogni possibilità di esporre i propri fiori all’occhiello.
Quando si parla di giovani capaci, talentuosi e volenterosi, spesso si sta parlando di “fuga di cervelli”.

Il Progetto ITAF: speranza ed eccellenza

Ma ci sono ancora piccole fiammelle di speranza sullo Stivale.
Ci sono ancora giovani che mettono in gioco i propri talenti e adulti che credono in quei talenti, dando vita a progetti come ITAF “Scuola di Alta Formazione della Arti dello Spettacolo di FITA e Scuola di Teatro del Centro Teatrale Europeo Etoile – Reggio Emilia”). Annualmente la FITA – Federazione Italiana Teatro Amatori – convoca giovani attori da tutta Italia e dopo accurate selezioni sceglie un gruppo di talenti a cui offrire formazione ed opportunità di crescita attraverso l’esperienza diretta con il teatro.

Nell’ultimo anno di formazione il lavoro che gli aspiranti attori hanno preparato con dedizione ed impegno è stato 180: La Legge dei Matti. L’opera teatrale racconta della chiusura dei manicomi, dell’incidenza di questi ultimi sulla vita dei “pazienti” e di quanto la logica manicomiale, prima della legge Basaglia, rendesse arbitrario e spesso scientificamente infondata la scelta di rinchiudere un individuo etichettato – spesso con leggerezza o per secondi fini – come folle.

L’opera – diretta da Daniele Franci, direttore artistico del Centro Teatrale Europeo Etoile, docente e formatore della FITA – ha calcato i palcoscenici dell’NBC – Nuovo Balletto Classico di Reggio Emilia, del Teatro Sociale di Trento e del TivoliVredenburg di Utrecht (Olanda).
Inoltre, i giovani di ITAF hanno partecipato al Festival Estivades a Marche-en-Famenn (Belgio) presso la Maison de la Culture – a cui hanno partecipato anche compagnie di altri paesi (Marocco, Svizzera, Francia, Belgio, Lituania, Russia, Spagna, Quebec) – e a TeatroLab 2.0 tenutosi al Teatro Comunale Rossini di Gioia del Colle.

Eccellenza Campana tra le Eccellenze Italiane: Gaetano Velardi

Tra i giovani che hanno magistralmente portato questo spettacolo in giro per l’Italia e per l’Europa c’è anche un’eccellenza tutta campana: Gaetano Velardi, 22 anni, laureando in Giurisprudenza.

“Un’esperienza unica, che ci ha dato modo di crescere sia in ambito teatrale che personale” ha dichiarato a margine dell’ultima tappa vissuta ad Utrecht, in Olanda, dove ha avuto l’onore e l’onere di rappresentare il suo gruppo insieme ad altri due ragazzi per un progetto di eccellenze che li ha chiamati ad esibirsi al grande Municipal Theatre Utrecht.
“Abbiamo capito quanto sia importante vivere ciò che si recita, entrare nell’anima del personaggio che si va ad interpretare sul palco, della storia che si va a raccontare. Siamo stati in vecchi edifici, ex manicomi, in cui abbiamo respirato la sofferenza, ascoltato le urla immortali di chi ha abitato quelle mura. Abbiamo provato emozioni, le abbiamo fatte nostre”.

Come si diceva prima c’è ancora sul nostro territorio, nella nostra terra e in tutto lo Stivale chi eccelle, chi “supera il limite” della sufficienza, divenendo fiore all’occhiello per il suo popolo.
C’è ancora chi si sogna di dare opportunità a giovani promesse nel campo dell’arte, per provare ad aiutarli nel far venir fuori il loro talento, aldilà di qualche storia su Instagram o di tutto ciò che assecondi l’ormai consolidato Mondo dell’Apparenza.

Il linguaggio del Teatro

Ci sono ancora giovani che decidono di elevare la propria anima verso l’arte, di mettersi in gioco portandosi dietro la propria storia, la propria provenienza, le proprie idee, ma traducendole nel linguaggio che ha messo insieme i sette ragazzi che hanno dato vita a questo progetto, tutte le persone che li hanno accompagnati in questi indimenticabili momenti e tutti gli spettatori che in giro per l’Europa hanno potuto godere della loro bravura. Il linguaggio del Teatro!

“Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro. Non si possono scindere le due cose”
(Eduardo De Filippo).

di Angelo Velardi
Foto di Tamara Boscaino

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