«Vivi in Italia, in un Paese dove ci si nutre di giudizi (e pregiudizi), dove il merito è solo un lontano sogno in un cassetto e il sistema scolastico è troppo spesso chiuso nelle quattro mura di un mondo ancora immaginato in bianco e nero, mentre quello vero è ricco, anzi, ricchissimo di colori e sfumature. Fortunatamente però, come in ogni favola che si rispetti, esistono delle piccole oasi nel deserto capaci di far sperare ancora in una società migliore e, soprattutto, in una scuola migliore. Ci troviamo a Pomigliano d’Arco, dove l’Isis Europa è stato nominato tra i 10 finalisti del World’s Best School Prizes, uno dei riconoscimenti più prestigiosi nel settore dell’istruzione.
Da sempre questo istituto si è adoperato per la formazione delle nuove figure professionali legate al mondo del digitale, potendo contare inoltre su collaborazioni di grande prestigio, come quella con INDIRE, Harvard Graduate School of Education, Junior Achievement Italia e Fondazione Falcone. Le finali della competizione siterranno a settembre, ma nel frattempo ci siamo armati di carta e penna per conoscere questa realtà attraverso gli occhi della Dirigente Scolastica e del docente di informatica.
LA DIRIGENTE ISIS EUROPA ANGELA COMPARONE
Cosa contraddistingue la vostra offerta formativa rispetto alle altre scuole?
«Tante potrebbero essere le risposte e anche scontate, ma la differenza è tener conto del successo formativo di tutti gli studenti, tenendo ben presente la personalità di ognuno. La mia scuola sente la necessità del cambiamento, di superare modelli didattici e organizzativi uniformi e lineari in favore di nuovi approcci e metodologie flessibili».
Vi sentite più un ago in un pagliaio o percepite la possibilità di uno step evolutivo?
«Lei ha veramente centrato la domanda ma anche centrato il mio cuore! Il nostro modello educativo italiano “localizza” tutte le esperienze e non è capace di trasferirle in uno “spazio” sia fisico che temporale, relazionale, dove si consolidano e sviluppano “modelli pedagogici alternativi”. Ci sentiamo e ci muoviamo come “isole” ed in quanto tali poco considerate. Deve sapere che tutt’oggi, dopo un anno di pressanti richieste, prossimi all’espletamento dei PNRR, non ho ancora le aule destinate ai laboratori necessari per continuare questa stupenda avventura».
In che modo è possibile contrastare la dispersione scolastica di cui tanto si parla nelle nostre zone?
«Non esiste una vera e propria ricetta perché ogni singolo discente porta con sé un bagaglio familiare di notevole importanza. Fondamentale per noi dell’ISIS Europa è il miglioramento dell’insegnamento, è la permeabilità dei percorsi educativi, è coinvolgere direttamente i genitori, è amare gli alunni, farli sentire parte importante di un sistema».
IL PROF. ROBERTO CASTALDO
In caso di vittoria si parla di realizzare un Metaverso educativo, di cosa si tratta?
«Il nostro Metaverso educativo, meglio chiamarlo Eduverso, è un ambiente nel quale ciascuno troverà una serie di micro-corsi in grado di insegnare le basi dell’utilizzo di un qualsiasi dispositivo digitale, ma anche argomenti di livello diverso come l’uso consapevole dei sistemi di intelligenza artificiale, nel tentativo di ridurre al massimo il Digital Divide».
Cos’è il Service Learning?
«Il Service Learning è una metodologia didattica che prevede la finalizzazione di tutto quello che si apprende in classe alla realizzazione di un servizio per la comunità di appartenenza: questo vuol dire abbattere il paradigma della scuola fine a sé stessa, a favore di una aperta e capace di intercettare i bisogni di una comunità».
Siete specializzati anche nello sviluppo di siti web per l’amministrazione locale e per l’intera comunità scolastica italiana, ci può fare degli esempi?
«Il nostro miglior esempio è Europa Community Service che si ricollega al discorso sul Service Learning: si tratta di un portale informativo dedicato ai cittadini di Casalnuovo di Napoli che ha visto coinvolti contemporaneamente fino a oltre 200 studenti. Un piccolo anticipo dell’Eduverso che potremmo creare di qui a poco, incrociando le dita! Ma questo non è che uno dei nostri portali Web, tra gli altri mi piace ricordare www.la-memoriarendeliberi.it, una vera e proprio opera Web dedicata alla Shoah con la possibilità di visitare i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau in realtà virtuale».